In occasione della festività Bagnaia e
i suoi preziosi tesori, tra cui la splendida Villa Lante, sabato in TV a
"Paese che Vai". Sabato 31 dicembre, alle ore 11, sul canale nazionale
264 DDT di Cusano Italia TV.
Una bellissima puntata (in replica natalizia) condotta da Pina Giordano con la speciale partecipazione di Sergio Cesarini.
Bagnaia, alle pendici del Monte Cimino e sul percorso della via Francigena, è uno dei borghi più affascinanti della Tuscia grazie ad un centro storico dalle emozionanti atmosfere d'altri tempi,
Un
centro ricco di storia che conserva ancora le sue origini medievali nel
caratteristico borgo di pietra, con i palazzi, le torri, le antiche
mura, diverse chiese, dipinti e sculture.
Si
trova nel cuore dell'antica Etruria meridionale, un'area di grande
interesse sia naturalistico che culturale. Il terreno è caratterizzato
da rocce vulcaniche, pieno di acque e boschi rigogliosi, con numerose
varietà di vegetali molto tenaci, soprattutto faggi, querce e castagni
secolari.
Bagnaia
mantiene nella sua forma attuale la testimonianza della propria storia:
nella parte più a monte sorge la zona più antica, con il nucleo
medievale aggrappato ad uno sperone roccioso di forma ovale. Più in
basso si allunga la parte più moderna, sviluppata a ventaglio intorno al
tridente cinquecentesco, un sistema di tre strade che collegavano il
borgo medievale con Villa Lante.
E
proprio nella villa possiamo ammirare il meraviglioso parco con i suoi
giardini all’italiana, le sue bellissime fontane e le due bellissime
palazzine Gambara e Montalto. Un luogo molto caro al
Re Carlo III d'Inghilterra (allora Principe) che espresse il desiderio
di poter dormire all’interno del gioiello di Bagnaia e a renderlo
possibile fu la mediazione del Presidente del Consiglio. Fu un evento
che destò non pochi grattacapi agli organizzatori perché la residenza
cinquecentesca era ormai disadorna. Venne sistemata in fretta e furia
per potere fare dormire il Principe giunto a Bagnaia insieme a
venticinque studenti della Scuola Estiva di Architettura Civile, nata
proprio per volontà del Principe di Galles.
Villa Lante di
Bagnaia, è uno dei più famosi giardini italiani manieristici del XVI
secolo. Ideata da Jacopo Barozzi da Vignola, la sua costruzione cominciò
nel 1511 ma fu portata a termine intorno al 1566 su commissione del
cardinale Gianfrancesco Gambara. Tuttavia la villa non ha acquisito questo nome se non quando, nel XVII secolo, passò nelle mani di Ippolito Lante Montefeltro della Rovere.
Villa Lante si
compone di due palazzine, pressoché identiche, anche se costruite da
proprietari diversi in differenti periodi. Fu il cardinale Gianfrancesco
Gambara a dare il proprio nome alla prima. Dopo la sua morte, avvenuta
nel 1587, gli successe il nipote di papa Sisto V, il cardinale
Alessandro Peretti di Montalto, che completò il progetto e costruì la
seconda.
I giardini costituiscono l'attrazione principale di Villa Lante, con i loro spettacolari giochi d'acqua, cascate e fontane.
Entrando
dall’arco bugnato dell'entrata principale, ci si ritrova in un
quadrato, perfettamente regolare dove il bosso è plasmato e modellato a
formare motivi decorativi che circondano piccole fontane e sculture. Il
tratto più caratteristico di questo parterre è la complessa fontana
posta al suo centro, formata da quattro bacini, separati da cammini
transennati, con i parapetti decorati con pigne di pietra ed urne
decorative che intersecano l'acqua. Nel cuore del complesso, un bacino
centrale contiene la celebre Fontana dei Mori del Giambologna.
Sopra
il parterre principale il visitatore può inerpicarsi attraverso querce,
lecci e platani, scorgendo fontane e sculture che si aprono attraverso
inaspettati scorci. Si arriva quindi al primo dei giardini a terrazza
ascendenti: qui, alloggiata tra due scalinate in pietra, vi è la Fontana
dei Lumini, una fontana circolare a gradini. Su una terrazza successiva
vi è un enorme tavolo di pietra con acqua che scorre nel suo centro. In
questo posto, il cardinal Gambara intratteneva i suoi ospiti.
Al
di sopra vi è la quarta terrazza, contenente la catena d'acqua,
elemento che il Vignola aggiunse a molti giardini del XVI secolo.
Visibile anche a Villa Farnese e Villa d'Este,
questo ruscelletto scende in cascata al centro dei gradini per
concludersi in fondo alla terrazza. Al livello superiore vi sono ancora
fontane, grottini, e due piccoli casini che, come i loro omologhi più
grandi sulla terrazza inferiore, hanno un disegno particolare,
probabilmente anch'esso del Vignola, con logge aperte sorrette da
colonne di ordine ionico. Esse reggono il nome del cardinale Gambara
scolpito sulla cornice. Uno dei casini dà accesso a un piccolo giardino
segreto di siepi e topiarie.
Tra i numerosi ospiti della trasmissione anche l'archeologa Lara Anniboletti, funzionario responsabile di Villa Lante.
Il programma (in onda dalle 11 alle 12.30) si può seguire anche in Streaming online/app.
Tesori di Etruria