Tanti gli ospiti della trasmissione voluta dal Direttore di Tesori di Etruria Sergio Cesarini.
San Martino al Cimino deve la sua attuale conformazione urbanistica alla sua erezione a principato ad opera di Innocenzo X, che ne investì la vedova di suo fratello, donna Olimpia Pamphilij Maidalchini. Fu questa, infatti, a dedicarsi alla sistemazione dell’abitato, fino ad allora stretto intorno all’Abbazia cistercense, affidandone il progetto a Marcantonio de’ Rossi ed altri grandi nomi del tempo tra cui il Bernini e il Borromini.
L’abitato di San Martino fu costruito su un’altura, a 561 metri di altitudine sul livello del mare. Una lunga teoria di case a schiera di identiche dimensioni e forma appoggiate alla cinta muraria esterna, costituiscono l’impianto urbanistico del paese che, visto dall’alto, presenta una spettacolare forma semi-ellittica.
La cerchia muraria ha due uniche aperture: una a monte e l’altra a valle, in direzione di Viterbo; l’una e l’altra porta si aprono sulle due strade principali, che conducono direttamente ai due centri, politico e religioso della città: il Palazzo e la Chiesa.
L’Abbazia sorse durante la prima metà del XIII secolo su una precedente risalente ad almeno due secoli prima, ad opera dei monaci cistercensi francesi di Pontigny. La sua costruzione, secondo alcuni, si deve al volere del cardinale Raniero Capocci, dopo la sua nomina a vescovo di Viterbo nel 1207. Nella facciata anche 2 bellissime torri campanarie seicentesche progettate dal Borromini.
Spettacolare anche il Palazzo Doria Pamphilij, eretto incorporando parte dell’ex convento (portale romanico), da Donna Olimpia Maidalchini-Pamphilij e completamente ristrutturato nel 1652 da vari maestri tra cui il Bernini.
Ciò che attrae i visitatori a San Martino al Cimino non sono le sue architetture o monumenti di fama nazionale, bensì la sua tipica atmosfera e la possibilità di trascorrere qualche ora di relax totale passeggiando nel borgo e nel suo territorio, tutto da scoprire, visto che San Martino al Cimino si trova sul versante meridonale dei monti Cimini nella riserva naturale del lago di Vico.
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