Ultime news UnoNotizie.it - Oggi a Strasburgo ultima tappa per la riforma Ue del diritto d'autore, col giudizio finale del Parlamento europeo. La direttiva mira a sottoporre i giganti di internet (Youtube, Facebook, Google, Dailymotion, etc.) al pagamento dei diritti d'autore per i contenuti (soprattutto video e musicali, ma anche articoli giornalistici) diffusi sulle loro piattaforme, come fanno già le società digitali di distribuzione come Spotify e Deezer.
La riforma consente di colmare il gap del valore tra i ricavi commerciali che le grandi piattaforme (le piccole non hanno obblighi, quelle di medie dimensioni ne hanno meno) fanno diffondendo contenuti protetti da copyright e la remunerazione agli autori o detentori dei diritti di questi contenuti, dai musicisti ai registi. Gli utenti non rischieranno più come oggi multe o sanzioni per aver caricato online materiale protetto da copyright ma l'onere della responsabilità sarà in capo alle piattaforme. Già oggi, ricorda tra l'altro Ansip, la stessa Youtube è in grado di riconoscere il 95% dei contenuti che ospita, eppure la remunerazione che va agli artisti dalle piattaforme basate sulla pubblicità è di appena 553 milioni di dollari nonostante 900 milioni di utenti. A differenza, invece, di quelle ad abbonamento come Spotify, che sebbene abbiano solo 211 milioni utenti riversano agli artisti 3,9 miliardi di dollari a livello globale.
E mentre si susseguono gli appelli agli europarlamentari ad approvare la direttiva, Wikipedia lunedì ha oscurato la sua pagina italiana in vista del voto e le sue voci rimandavano a un banner informativo sulla riforma. Secondo Wikipedia la comunità "si è schierata nuovamente a favore di un'azione forte di protesta, volta a far sapere al maggior numero possibile di cittadini come la nuova direttiva potrà influire negativamente sulla libertà di espressione e la partecipazione online".
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