La bocciatura in Consiglio regionale di un emendamento della Giunta alla legge urbanistica provoca le dimissioni del Presidente, che le annuncia in aula e poi le formalizza con una lettera al Presidente del Consiglio. "E' evidente che si è mostrato un dissenso forte, in parte sul merito, il governo del territorio, ma ancora di più mi sembra che ci sia stata una mancanza della fiducia necessaria fra un Presidente della Regione e la sua maggioranza".
"Per me era importante - ha detto il Presidente Soru intervenendo in aula un'ora e mezza dopo la bocciatura dell'emendamento della Giunta - riflettere in maniera serena e pacata sul modo migliore di proseguire i lavori oggi e in questa legislatura. E' evidente - ha continuato - che si è mostrato un dissenso forte, in parte sul merito, sul governo del territorio, ma ancora di più mi sembra che ci sia stata una mancanza della fiducia necessaria tra un Presidente della Regione e la sua maggioranza".
"Ho riflettuto, so di essere stato eletto direttamente, con la fiducia dei cittadini, ma non si può governare senza la fiducia della maggioranza in Consiglio regionale. Ancora di più - ha continuato - perché subito dopo avremmo dovuto discutere la legge finanziaria che non si può affrontare nel clima, appunto, di una fiducia interrotta oggi".
"Voglio mantenere salda la mia chiarezza - ha detto ancora il Presidente - i principi che hanno ispirato la mia esperienza fino ad adesso. Ho cercato di riflettere su cosa sia più utile per la Sardegna e i sardi, non per me. Pur nella consapevolezza del momento difficile nel mondo, in Italia e in Sardegna, credo che la cosa migliore per i sardi sia chiarire immediatamente lo stato della maggioranza alla quale hanno dato fiducia fino a oggi".
All'annuncio delle dimissioni, dai banchi del centrodestra si è levato un applauso, censurato dal Presidente del Consiglio, Spissu. Il Presidente della Regione ha così ripreso l'intervento: "Ho servito bene credo finora, con coscienza e tutta l'onestà possibile. Ho servito mettendo al primo posto l'interesse dei sardi. E credo di servire il loro interesse anche oggi con questa decisione. I prossimi giorni li utilizzeremo per analizzare la situazione. Capisco la gioia di chi applaude, ma è un momento difficile, non è l'ultimo giorno neppure della mia esperienza politica. Intendo andare avanti ed è per questo che prendo questa decisione. Ci saranno altri momenti per mostrare gioia e per altre considerazioni. Ora termino qui".
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