Viterbo ultime news www.UnoNotizie.it - L’emergenza arsenico nella Tuscia scattata dal primo gennaio 2013,
gravoso problema all’ordine del giorno in tutti i comuni della
Provincia, impone un’azione repentina e forte d’informazione e
sostegno alle imprese operanti nel settore agroalimentare della
ristorazione, settore tra i più colpiti dalle limitazioni d’uso
dell’acqua raccomandata dall’Istituto Superiore della Sanità,
contenuti nell’informativa emanata a seguito del tavolo tecnico
regionale del 27 dicembre 2012.
«Riconosciamo l’impegno profuso dalla Regione Lazio – spiega
Andrea De Simone, Segretario di Confartigianato Imprese Viterbo –
che ha stanziato i fondi necessari alla realizzazione degli impianti
di dearsinificazione e potabilizzazione nelle aree interessate, ma è
doveroso sottolineare come, nel frattempo, gli esercizi che operano
nel settore alimentare, come i panificatori, pasticceri, bar,
ristoranti, B&B, alberghi e tutte le altre realtà simili, pur
continuando a pagare le bollette dell’acqua, vengano costretti, non
potendo utilizzare l’acqua approvvigionata dai comuni, ad
automunirsi di impianti di dearsinificazione».
La Regione ha preso in carico di tutte le iniziative necessarie ed
urgenti volte a risolvere la problematica in argomento, bandendo due
gare d’appalto, l’ultima è del 12/12/2012, per la creazione
degli impianti di dearsinificazione e potabilizzazione dell’acqua.
Dove la concentrazione di arsenico nell’acqua è inferiore ai 20
microgrammi per litro (in base alla Direttiva comunitaria 98/83 CE il
valore di parametro è fissato a 10 µg/l) si stanno espletando le
procedure di gara per gli appalti e la fine dei lavori è prevista
per dicembre 2014; dove invece la concentrazione di arsenico supera i
20 microgrammi per litro sono in corso gli appalti e i lavori
termineranno a giugno 2013.
Nel frattempo però è scattato dal 1° gennaio il divieto del
consumo alimentare dell’acqua, accompagnato dall’informativa alle
imprese alimentari in base alla quale ogni esercizio è obbligato
autonomamente a provvedere a proprie spese a dotarsi di un impianto
di dearsinificazione per vendere alimenti a norma di legge, pena
sanzioni salate. Tali disposizioni hanno sollevato un generale
malcontento e da più parti si sono levate richieste alla Talete
S.pA., gestore del Servizio Idrico Integrato della Provincia, di
riduzione delle bollette.
«Siamo vicini alle problematiche degli esercenti che, messi a dura
prova da queste disposizioni, – continua De Simone – non possono
rischiare di inciampare in migliaia di euro di sanzioni, malgrado
paghino puntualmente per l’approvvigionamento e la potabilità
dell’acqua».
Proprio per andare in contro alle esigenze degli imprenditori,
Confartigianato imprese Viterbo sta organizzando un tavolo d’incontro
che vedrà protagonisti le imprese, la Asl di Viterbo e la Talete
S.p.A. «Stiamo lavorando – spiega il Segretario di Confartigianato
– affinché l’ottima azione informativa svolta dalla Talete
S.p.A. venga affiancata da un concreto impegno rivolto ai soggetti
più sensibili alla contingenza dell’urgenza arsenico: le imprese
alimentari. La tavola rotonda, che verrà ospitata pressa la nostra
sede, avrà luogo la prossima settimana, in un clima di informazione,
confronto e ricerca di soluzioni»