“Rompiamo le scatole ai trafficanti di cuccioli”. Questo il motto della nuova campagna LAV contro il traffico di cuccioli dall’est Europa.
Esiste, infatti, un traffico di piccoli di cane e gatto verso l'Italia. All’estero gli animali vengono riprodotti in condizioni spesso tremende, in allevamenti a conduzione familiare o in vere “fabbriche di cuccioli”. Si tratta di strutture che ospitano decine o centinaia di fattrici per la riproduzione, stabulate in box piccolissimi cui si fornisce il solo cibo per sopravvivere, e usate fino alla consunzione.
In questo squallido commercio di animali spesso manca il più banale controllo sanitario. L’assistenza veterinaria rappresenta infatti solo un costo in più su cui risparmiare.
Una volta raggiunti i 30–40 giorni d'età, i piccoli sono ammassati su camion o furgoni e trasportati nel nostro Pese viaggiando in condizioni ai limiti della sopravvivenza.
Il precoce distacco dalla madre causa ai cuccioli traumi affettivi e problemi di salute.
Viaggiano soprattutto di notte, anche per 10-11 ore, spesso con passaporti falsi o falsificati, rinchiusi in scatoloni o borse. I cuccioli arrivano in Italia nascosti nei bagagliai di autovetture, celati in furgoni o TIR, mimetizzati all’interno di insospettabili borsoni, in treno, in aereo. Nel nostro Paese sono messi in vendita in negozi e allevamenti. Esposti in fiere itineranti. Venduti persino ai caselli autostradali o su internet.
Alcuni non superano lo sforzo del viaggio. Altri muoiono pochi giorni dopo essere stati rivenduti. Chi arriva vivo viene dotato di pedigree, certificato sanitario e microchip. Tutti falsi, naturalmente. Ma i soldi che girano sono veri.
Li spendono migliaia di persone ignare di questa filiera.
Dal prossimo fine settimana, a Viterbo e ad Oriolo Romano allestiremo tavoli in cui distribuiremo materiale informativo e proporremo di firmare la petizione per ottenere interventi legislativi nazionali ed europei che fermino il traffico dei cuccioli esortando i Sindaci ad emanare ordinanze e regolamenti comunali in grado di contrastare efficacemente questo squallido traffico.
Nel 2006 anche il viterbese fu interessato dalle indagini relative a questo commercio, quando un furgone carico di cani fu fermato nell’aretino, scoprendo che gli animali da Reggio Emilia erano diretti a persone viterbesi.
Rompiamo le scatole ai trafficanti di cuccioli, quindi e, per le prossime festività chi abbia intenzione di prendere un cane si rechi in uno dei numerosi canili del viterbese o si rivolga alle associazioni animaliste e protezioniste, optando per l’adozione di un animale in cerca di affetto anziché per l’acquisto di un cane o di un gatto.
Informazioni ulteriori sul traffico di cuccioli si possono trovare al sito www.nonlosapevo.com.
Per adesioni e volontariato: csoccin@tiscali.it, 3491048578 (dopo le ore 17).
Gli appuntamenti si susseguiranno come segue:
29/11: Viterbo, C.so Italia (angolo C.so Marconi), dalle ore 10,00 alle 19,00
6/12: Viterbo, C.so Italia (Chiesa Suffragio), dalle ore 10,00 alle 19,00
29 e 30/11: Oriolo Romano, Piazza Claudia, dalle ore 10,00 alle 18,30
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