Papa Francesco ha celebrato la messa nel Kyaikkasan Ground di Yangon di fronte a 150 mila persona, in un paese dove i cattolici sono l’1,27 % della popolazione.
"So che molti in Myanmar portano le ferite della violenza, sia visibili che invisibili", ha detto il Papa nell'omelia, parlando in italiano, con traduzione simultanea in birmano. "La tentazione è di rispondere a queste lesioni con una sapienza mondana che è profondamente viziata. Pensiamo che la cura possa venire dalla rabbia e dalla vendetta. Tuttavia la via della vendetta non è la via di Gesù".
Il discorso del Pontefice è stato anche un incoraggiamento alla piccola chiesa locale e alle sue attività caritative: "Vi sono chiari segni - ha rimarcato - che anche con mezzi limitati molte comunità proclamano il Vangelo ad altre minoranze tribali, senza mai forzare o costringere, ma sempre invitando e accogliendo". Il Papa ha citato anche la Karuna, cioè la Caritas del Myanmar, molto attiva, tra l'altro, nella assistenza ai profughi interni e a quelli emigrati in Bangladesh, compresi i rohingya. Papa Bergoglio ha definito l'amore di Cristo sia come una "bussola" che come un "gps spirituale".
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