E’ tempo ormai di attuare una nuova politica di confronto tra Istituzioni ed Enel – è quanto dichiara Enrico Luciani, Consigliere Regionale Prc alla Pisana.
Tenendo presente l’ormai quasi conclusa riconversione a carbone della centrale Torrevaldaliga Nord dobbiamo essere in grado di non subire oltre “il danno la beffa”.
E’ sotto gli occhi di tutti, lavoratori ma anche imprenditori, la situazione drammatica verso la quale ci stiamo avviando, cioè quella che alla chiusura dei cantieri della centrale, nulla rimarrà dal punto di vista dello sviluppo nella nostra città.
Di questa questione abbiamo già ampiamente trattato, cioè del bisogno di un impegno che deve vedere le forze imprenditoriali sane e la politica lavorare insieme per un nuovo progetto di sviluppo, un progetto che non veda più il nostro come un territorio di “conquista”, ma viste le enormi potenzialità date dal Porto, come un territorio vivo e propulsivo per le forze produttive.
Oggi dobbiamo anche mettere sotto la lente di ingrandimento un altro problema che già incombe:l’inquinamento, che con l’entrata in funzione della centrale, non farà altro che acuirsi, peggiorando una situazione già di per sé preoccupante.
I dati pubblicati dello studio svolto dall’Università dell’Aquila dal 1998 al 2001, sebbene drammatici, non sono ancora la fotografia definitiva di quello che potrebbe essere oggi lo stato dell’arte, così come sottolineato da molti medici ed associazioni.
Infatti se nel 2001, quando Torrevaldaliga Nord funzionava ad olio combustibile, la situazione dell’inquinamento era già preoccupante, figuriamoci oggi che il Porto è in fase avanzata di sviluppo con un transito di navi in forte aumento rispetto al 2001.
Con la prossima entrata in funzione della centrale a carbone, questi dati saranno sicuramente ancora in drammatica crescita.
Abbiamo assolutamente bisogno di un capillare monitoraggio nel territorio di Civitavecchia e limitrofo, e di uno studio sulla mortalità per malattie derivanti da cause inquinanti: neoplasie, malattie ai polmoni etc.etc.
Il monitoraggio deve riguardare anche l’analisi della presenza di inquinanti nei terreni agricoli, tutto questo per avere dati da confrontare dopo l’avvio della centrale.
Per questo, in qualità di Consigliere Regionale inoltrerò una richiesta all’Assessore all’Ambiente ed al Presidente Marrazzo, Commissario Straordinario alla Sanità del Lazio, per avere un quadro preciso dell’attuale situazione ambientale e sanitaria nel territorio intorno alla centrale.
Per quanto riguarda le operazioni di “carico e scarico” del carbone della prima nave attraccata al molo carbonifero, abbiamo predisposto una richiesta all’Enel affinché ci fornisca informazioni dettagliate sulle procedure di “carico e scarico” del carbone e nel contempo chiederemo il rispetto dei protocolli sottoscritti per tali operazioni.
Va inoltre considerato che l’Enel si era “impegnata” a ridurre del 30% le emissioni inquinanti di polveri sottili e di SO2, trasformando l’impegno in obbligo come è stato richiesto dall’Associazione dei Medici e dai Consiglieri comunali dei Comuni limitrofi..
Qualora le risposte che ci fornirà l’Enel non fossero attendibili, agiremo attraverso le Istituzioni affinché gli impegni presi vengano rispettati.
Credo che queste siano, almeno per adesso, alcune delle procedure da attivare nell’immediato per cercare di tutelare la salute dei cittadini nel nostro comprensorio.
M. Rossi
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