Tutte le perplessità da noi evidenziate nelle osservazioni, trasmesse nel gennaio scorso alla Commissione VIA nazionale sul progetto di trasformazione a carbone della centrale termoelettrica di Polesine Camerini in merito all’insufficienza dei sistemi di controllo e di monitoraggio degli inquinanti emessi in atmosfera, all’inadeguatezza delle diverse soluzioni ipotizzate per il transito di bettoline nelle lagune del Delta, e in generale ai rilevanti impatti ambientali e sanitari dell’intervento, trovano ora conferma in un documento autorevole e al di sopra di ogni sospetto.
Si tratta di uno studio dettagliato sul progetto Enel, attualmente in discussione presso il servizio VIA della Regione Veneto, redatto da 3 esperti altamente qualificati nominati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rovigo.
Di questo documento si è entrati in possesso nei giorni scorsi, grazie ad un “blitz” che ci ha costretto a
recarci presso il Ministero dell’Ambiente, dopo oltre 2 mesi dalla prima richiesta di accesso agli atti e non poche difficoltà e traversie per ottenerne il rilascio di copia.
E’ così che si è potuto apprendere dell’azione promossa dalla Procura di Rovigo che già dal giugno di quest’anno ha affidato l’incarico di esaminare il progetto di riconversione a carbone della centrale ai consulenti Ing. Alfredo Pini, all’Ing. Paolo Rabitti e al Dott. Stefano Scarselli, ossia agli stessi esperti che nel marzo 2006 avevano accertato le responsabilità degli amministratori delegati di Enel e dei direttori della centrale per il funzionamento pregresso dell’impianto di Porto Tolle nel processo svoltosi ad Adria, terminato con la nota condanna del Tribunale per molestie alle persone residenti in prossimità del sito, danni alle proprietà pubbliche e private, peggioramento dell’inquinamento atmosferico, con la liquidazione di un risarcimento di quasi 3 milioni di euro complessivi a titolo provvisionale.
Per la stesura della relazione citata, consistente in un fascicolo di 80 pagine dattiloscritte, i consulenti hanno analizzato approfonditamente tutto il progetto, verificato la veridicità delle affermazioni riportate, il
regolare adempimento al quadro normativo di riferimento e, infine, la convenienza dell’effettiva realizzazione dello stesso, proprio in un contesto così delicato e precario com’è appunto il Delta del Po.
Le conclusioni formulate dai 3 esperti mettono in luce tutte le gravi carenze del progetto Enel e fanno emergere rilevanti aspetti di criticità che fino ad ora non erano stati opportunamente considerati.
Informiamo che, poiché non ci risulta che le amministrazioni comunali interessate (e comunque non quelle da noi consultate) siano state informate dell’esistenza di questo importante documento che pur risulta agli atti della procedura di V.I.A., ci faremo carico di consegnare tempestivamente lo stesso a tutti i soggetti pubblici e privati che manifestano interesse, compreso sicuramente i sindaci di Rosolina, Loreo e Taglio di Po, i quali hanno sino ad oggi manifestato un serio coinvolgimento e la decisa presa di posizione nel voler essere parte attiva nel procedimento di valutazione del progetto, al fine di garantire in primis la salute pubblica dei loro concittadini e un futuro coerente con le caratteristiche del nostro territorio.
Giorgio Crepaldi (Presidente Comitato “Cittadini Liberi – P.Tolle”)
Renzo Ghezzo (Operatori Turistici di Rosolina Mare e Albarella)
Donata Fischetti (Presidente Italia Nostra sez. Rovigo)
Eddi Boschetti (Presidente WWF sez. Rovigo)
Luigi Flamini (Coordinamento dei Comitati della Provincia di Rovigo, di Cavarzere e Cona)
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