“C’è troppa pressione su un’infrastruttura nata tanti decenni fa, del tutto inadatta a sopportare oggi il carico immenso a cui la si sottopone, un luogo dove un atterraggio d’emergenza può rischiare di diventare un dramma a causa della pista corta e della vicinanza delle abitazioni di migliaia di cittadini – dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. All’Aeroporto Roma-Ciampino, tutti i giorni c’è un tranquillo via vai di decine di voli: dalle 6.15 alle 23.05 sono stati 81 i voli tra partiti e atterrati, un continuo, ogni 20, 10, 5, addirittura 2 minuti in un caso, prendendo ad esame i dati di Domenica 9 Novembre scorso. Nei primi nove mesi dell’anno sono stati quasi 46.000 i movimenti complessivi a Roma Ciampino, tra atterraggi e decolli, un’enormità. Se non sono bastati gli allarmi ambientali per rumore e inquinamento atmosferico, dopo il preoccupante caso di oggi, che per fortuna non ha causato danni alle persone, è davvero venuto il momento che il Ministero dei Trasporti, il regolatore del trasporto ENAC e lo stesso gestore dell’aeroporto impediscano il disastro annunciato, attuando precisi impegni presi in decine di tavoli, emanando una ulteriore e decisiva limitazione operativa dello scalo, che possa essere già tenuta in conto nella vendita degli slot per la prossima stagione estiva.”
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