Alla gente piace. Piace Brunetta, il ministro che vende fumo e pensa a far rigare dritti i dipendenti pubblici ( perché non pensa seriamente a togliere i privilegi economici, previdenziali e sociali della sua casta?); piace
Questa moda imperversa anche nel centrosinistra e così, dalle Alpi all’Etna, dal Tirreno all’Adriatico, c’è la corsa a chi decide di più.
Ma non sono mai decisioni ponderate, valutate e soppesate dopo attente analisi di costi e benefici, sono decisioni propagandistiche : “CHI È PIÙ BRAVO DI ME?” si sente sussurrare lungo tutta la penisola.
Anche nel nostro piccolo non scherziamo. Abbiamo cominciato con la riconversione a carbone della centrale termoelettrica di Civitavecchia, e adesso picchiamo giù sodo con la realizzazione dell’autostrada Civitavecchia-Livorno. Per dare il senso del livello di decisionismo, abbiamo avuto la convocazione contemporanea dei consigli comunali di Tarquinia e Montalto di Castro, neanche si trattasse di un evento eccezionale. Invece si è trattato, ancora una volta, del cedimento degli interessi locali agli interessi economici di gruppi ben determinati.
Nessuno nega che il tratto dell’Aurelia, tra Civitavecchia e Livorno non risponda da tempo alle esigenze del traffico moderno; è evidente a tutti che in alcune parti è purtroppo pericoloso. Per questi motivi si era sempre chiesto a gran voce l’ammodernamento dell’Aurelia, la sistemazione della stessa in autostrada e non si voleva assolutamente la costruzione di un nuovo tracciato che avrebbe mangiato terreno fertile e produttivo all’agricoltura.
La memoria corta dei decisionisti, poi, rasenta il ridicolo quando si riporta come una grande conquista l’abbandono del tracciato a monte.
Per la verità, lo ricordo agli smemorati, il primo tracciato della SAT era proprio a valle, tra l’attuale Aurelia e la strada litoranea. Contro questa proposta si levarono associazioni di coltivatori, commercianti, cittadini che si espressero in democratiche manifestazioni di protesta.
Oggi si vende questa ipotesi come la soluzione di tutti i problemi e le amministrazioni esprimono i loro pareri su tracciati di massima. Tracciati di massima! Senza calcolare l’impatto del cemento, degli svincoli, dei piani da rialzare...
Certo, è più facile dire sempre sì, è più propagandistico il decisionismo, ma ricordo con rimpianto quando nella sinistra insistevamo sulla necessità di un nuovo modello di sviluppo, che coniugasse economia e ambiente; ricordo ancora Berlinguer dichiarare che era necessario introdurre elementi di socialismo (non il socialismo, ma elementi di socialismo) per avere una società più giusta.
Io non sono per il no a tutti i costi, ma per l’autonomia e la democrazia nelle scelte.
Certe omologazioni tra centrosinistra e centrodestra stridono troppo!
Forse proprio pensando alla futura autostrada gli Etruschi decisero di costruire la loro città, Tarkna, sulla collina, lontani dal cemento e dal traffico.
dal blog di Emanuela Fanelli
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