Ultime news - UnoNotizie.it - L'Italia è il paese occidentale con il maggior numero di regole per la parte igienico-sanitaria e il minore in assoluto per la regolamentazione dell'attività delle pompe funebri. Negli obitori degli ospedali presi in esame (Milano, Roma e Napoli) è risultata costante la presenza degli addetti alle pompe funebri che aspettano i parenti dei defunti per "accaparrarsi" il funerale. L'inchiesta fa vedere come in alcuni cimiteri, dove il posto a terra sarebbe gratuito per legge, si è invece costretti a pagare.
Con l'aggiunta della "mazzetta" all'operatore. Si documenta poi il caso-limite delle cosiddette gabelle dell'Ottocento applicate dai Comuni. Un altra parte dell'inchiesta mette in evidenza una strana circostanza: l'obitorio dell'ospedale S.Raffaele di Milano sconfina nel territorio del Comune di Segrate sicché il dolente di turno è costretto a pagare una tassa in uscita al Comune di Segrate e una in entrata a quello di Milano.
Viene poi trattata la questione della cremazione. La legge dice che tutte le città devono possedere un forno crematorio attrezzato, invece in Italia ce ne sono venti in tutto. Questo spiega la lunghezza dei tempi d'attesa e l'elevato costo del trasporto della salma. Inoltre, a differenza di altri paesi, in Italia la legge vieta la dispersione delle ceneri: il reato contestato è di "sottrazione e vilipendio di cadavere".
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