Tuscia, Viterbo, mostra Sebastiano del Piombo, ultime notizie cultura – UnoNotizie.it - Dal 20 dicembre al 31 gennaio, nella Sala Regia di Palazzo dei Priori a Viterbo, è possibile visitare una straordinaria mostra incentrata su due capolavori di Sebastiano del Piombo: la Pietà e la Flagellazione. Le due prestigiose opere, conservate presso il Museo Civico di Viterbo, sono state esposte eccezionalmente da febbraio a maggio 2008 a Palazzo Venezia, in occasione della prima e unica rassegna monografica dedicata al pittore veneto, e nel mese di giugno dello stesso anno al Gemäldegalerie di Berlino.
Sebastiano del Piombo, nome d’arte di Sebastiano Luciani (Venezia 1485 - Roma 1547), iniziò la sua carriera artistica sotto l’influsso di Bellini e Giorgione. Nel 1511 si trasferì a Roma dove, in un primo tempo, ebbe come riferimento la pittura di Raffaello e distinguendosi subito per la bravura nel realizzare ritratti. Successivamente si rivolgerà allo studio della pittura di Michelangelo, al quale fu legato da rapporti di amicizia. La collaborazione con Michelangelo accentuò la tendenza dell’artista verso la monumentalità compositiva e il plasticismo delle figure, che si uniscono ai colori caldi tipici della scuola veneziana. Sembra che il maestro toscano fornisse a Sebastiano del Piombo anche studi preparatori per alcuni suoi quadri e, proprio sulla base di disegni e cartoni di Michelangelo, realizzerà tra il 1515 e il 1517 la Pietà, in assoluto la sua opera migliore.
Commissionata dal chierico di Camera Apostolica Giovanni Botonti per la propria cappella gentilizia in San Francesco alla Rocca, la tavola presenta sul retro alcuni schizzi riconducibili a Michelangelo, progettuali per la volta della Cappella Sistina in Vaticano. La grande novità introdotta da Sebastiano del Piombo nella Pietà è la separazione tra le due figure: il corpo di Cristo non è adagiato sul grembo di sua madre, ma steso in terra. Nuova è anche la rappresentazione di un paesaggio in notturna in cui si possono riconoscere Viterbo con le mura, il ponte Camillario e il Bulicame, che secondo Dante Alighieri sono il varco di accesso agli Inferi.
L’altro capolavoro, la Flagellazione, completata nel 1525, mostra una semplificazione formale della composizione michelangiolesca, focalizzando l'attenzione su Cristo il cui corpo è illuminato da una luce tagliente e netta che evidenzia un uomo solo, il cui unico destino è segnato dalla morte e della sofferenza.
Il Luciani ottiene il soprannome del Piombo nel 1531 quando Papa Clemente VII gli conferisce la carica di piombatore pontificio, ossia di guardasigilli delle bolle e delle lettere apostoliche. L’artista è sepolto nella chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma. La mostra, promossa dal Comune di Viterbo - Assessorato alla Cultura, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è visitabile tutti i giorni dalle 9 alle 19.30 con ingresso libero.
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