Lazio, Tuscia, Viterbo, Civita di Bagnoregio, ultime news cultura – UnoNotizie.it - Civita di Bagnoregio, si trova nel Lazio, ai confini con l’Umbria, in provincia di Viterbo. Il piccolo borgo, arroccato su uno sperone di tufo, è unito al resto del mondo da un lungo e stretto ponte sospeso nel vuoto dal quale si ammira l’immensa vallata circostante chiamata valle dei calanchi. I calanchi sono colline di argilla bianca, quasi completamente prive di vegetazione, soggette alla continua erosione da parte del vento e della pioggia. Il terreno argilloso su cui sorge la rupe di Civita sta lentamente cedendo alle frane e ai terremoti che forse un giorno porteranno alla scomparsa di quello che ormai da tempo è chiamato “ il paese che muore”. Il borgo conserva ancora la sua antica struttura architettonica, con gli archi, le finestre che si affacciano direttamente nel vuoto e le case medievali abitate ormai solo da una ventina di persone che continuano l'impari lotta contro la natura. Il fascino di questo luogo incantato, rimasto sospeso nel tempo, si può scoprire solo passeggiando attraverso le sue viuzze e le piccole piazze dove si respira un’atmosfera fiabesca, immersa in un silenzio quasi assoluto.

Civita e Bagnoregio sono terra natale di personaggi illustri come San Bonaventura, il Doctor Seraphicus che fu Ministro Generale dell'Ordine Francescano oltre che uno dei più importanti biografi di San Francesco d’Assisi. San Bonaventura nacque a Civita nel 1217 e il suo vero nome era Giovanni Fidanza. Fu proclamato santo nel 1482 e, diversi anno, dopo la casa dove nacque fu trasformata in chiesa. Il susseguirsi dei terremoti hanno purtroppo causato il crollo dell’edificio, oggi ridotto a rudere e segnalato da una lapide che ricorda la sacralità del posto. Nella cattedrale di San Nicola a Bagnoregio è conservato un prezioso reliquiario che contiene il santo braccio, l'unica reliquia al mondo di San Bonaventura.

Qualche secolo più tardi, nel 1896, nasce a Bagnoregio Bonaventura Tecchi, scrittore, saggista ed esperto germanista. Dopo gli studi classici, egli partecipò come volontario alla prima guerra mondiale, fu ferito, fatto prigioniero ed internato in un lager a nord di Hannover, insieme a Ugo Betti, Carlo Emilio Gadda ed altri intellettuali. Questa esperienza lo segnò profondamente e fu decisiva nella scelta di dedicarsi allo studio della germanistica. Tecchi ha dedicato alcune delle sue pagine più belle proprio a Civita, lui stesso affermò che non sarebbe mai diventato scrittore se non fosse vissuto in questo luogo unico. Nella sua città natale ha fondato il Centro Studi Bonaventuriani e si è adoperato per la realizzazione di opere pubbliche.

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