Festival di Sanremo 2013, ultime notizie - www.UnoNotizie.it - Marco Mengoni è il vincitore del 63° Festival di Sanremo. Già favorito nei pronostici, il giovane talento della Tuscia ha battuto gli Eelst e i Modà.
Claudio Bisio l'ospite che ha dato spettacolo, ha scherzato
su Crozza. Con molti giochi di parole, Mario Monti, (mari o monti). «Mi han detto che non posso fare i nomi di politici».
E grida: tutti a casa. «Ma non parlo di politici, stavo parlando di
noi, degli italiani. A far bene i conti, la storia ci inchioda, siamo
noi i mandanti. Ed è impressionante quanto i politici italiani ci
assomiglino, con qualche esagerazione, come le maschere della Commedia
dell’arte. Sono icone arroganti».
Il televoto ha scelto fra i tre finalisti, Raphael Gualazzi è stato il primo concorrente a cantare, ma prima ancora il bicentenario di Wagner e di Verdi era stato celebrato dal maestro Harding con La cavalcata delle Valchirie e la Marcia trionfale dell’Aida.
Sanremo ci ha detto molte cose sul mondo e soprattutto sulla sua rappresentazione televisiva. E, per una volta, ci sono notizie confortanti. Un dato molto importante, una svolta moto significativa nel percorso della nostra televisione.
Finisce l'era del “non sono cose da prima serata”,
riferita alle proposte che volevano introdurre nella fascia di
programmazione qualche contenuto di un certo spessore e una certa
qualità di scrittura. Insomma, l’idea era questa: anche nel servizio
pubblico, bisogna compiacere i gusti dell’audience più vasta che, com’è
noto, sono inclini al peggio, alla ripetizione, al sensazionalismo, alla banalità.
E’ vero che, sempre nell’ambito del servizio pubblico, c’è una strana area in cui appaiono con successo scrittori e musicisti, critici d’arte e registi cinematografici mescolati a una comica con spiccata passione per la coprolalia. Ma è un’anomalia, come dimostra appunto la singolare mescolanza, una sacca di resistenza di un modo di far televisione e di un tipo di telespettatore destinati a estinguersi.
Poi
succede che la nuova direzione di Rai1 affida agli organizzatori di
questa anomala resistenza il Festival di Sanremo, cinque prime serate. E
si scopre che si può fare. Che, in prima serata, si
può fare musica classica, si può ascoltare ottima musica leggera (Veloso
ma anche Silvestri, Cristicchi, per non parlare di Elio che appartiene
alla categoria della genialità).
I vincitori dei talent sanno interpretare Tenco come nessuno ha mai fatto, che si può parlare in forme televisive originali e perfino divertenti di diritti civili e di violenza sulle donne che anche a Sanremo i bravi registi e i bravi scenografi possono esprimere la loro creatività: basta una scala. E che tutto questo interessa al 40% dell’audience.
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