Veneto, ultime news Vicenza, Brendola - www.UnoNotizie.it - La cornamusa asturiana di Hevia, l’elettronica medievale dei Rondeau de Fauvel, le sonorità mitteleuropee dei magiari Buda Folk Band e la secolare tradizione celtica degli scozzesi Tannahill Weavers danno vita al Vo’ on the Folks 2013. La rassegna dedicata alla world music che dal 1996 porta a Brendola ( Vicenza ) un variegato caleidoscopio sonoro con artisti provenienti dai cinque continenti, presentando alla Sala della Comunità musiche, colori e culture diverse, unite nel nome della libertà espressiva.
Grazie al “Vo’ on the Folks”, la cittadina vicentina (le cui origini risalgono al Neolitico) ha legato il suo nome al folk e ai suoni del mondo, raccontando di preziose tradizioni da conservare e tramandare, svelando il volto allegro e introspettivo dell’arte popolare, inteso come valore da condividere e fattore di crescita sociale e culturale.
Sabato 2 febbraio (alle 21) la XVIII edizione della rassegna diretta da Paolo Sgevano e organizzata dalla Sala della Comunità di Vo’ di Brendola, in collaborazione con l’assessorato comunale alla Cultura e alla Cassa Rurale e Artigiana di Brendola, si apre con il live set dei Rondeau de Fauvel.
La band veneta propone un viaggio attraverso le terre dell’Europa medievale, tra musiche e tradizioni di un modo quanto mai emozionante e suggestivo, grazie alle sonorità ammaliatrici di strumenti antichi come l’arpa celtica, il liuto, l’hammered dulcimer e la cornamusa. Nelle note dei Rondeau de Fauvel rivivono le tradizioni del mondo Bretone e dei Minnesänger. La musica non è però l’unica protagonista del loro spettacolo. Proiezioni e abiti di scena sono, infatti, parte integrante dello show sospeso a metà tra tradizione e contemporaneità. Una sorta di elettronica multimediale di grande impatto visivo, sonoro ed evocativo.
Sabato 16 febbraio il secondo appuntamento con il concerto degli ungheresi Buda Folk Band. Un travolgente sestetto nato nel 2007 a Budapest che riesce a creare un energico, emozionante, poetico ed euforico spettacolo, ridefinendo un repertorio musicale unico. Che trova le sue radici nella musica popolare ungherese degli anni ’70 e nelle influenze di diverse forme espressive. Nell’agosto del 2011 hanno pubblicato il loro ultimo cd, “Suru Vándor”. Un festoso e spumeggiante viaggio nella musica e nella tradizione magiara, filtrata attraverso elementi stilistici e generi differenti: dal jazz al blues, dalla bossa nova allo swing, fino ai ritmi manouche.
Sabato 2 marzo l’appuntamento clou con la gaita asturiana del grande Hevia. Famoso per aver inventato una speciale cornamusa elettronica, ha pubblicato nel 1998 il suo primo album “No Man's Land”, che solo in Spagna ha venduto più di un milione di copie. Il disco, distribuito in quaranta paesi, contiene la hit “Busindre Reel” che ha spopolato ovunque, grazie anche a un noto spot. Coi successivi "Al otro lado" e "Étnico ma non troppo" si è consacrato definitivamente. “Obsessión”, il suo ultimo lavoro prodotto dalla EMI, segna la maturità artistica. La collaborazione con i Sonohra nel brano “Si chiama libertà” e il relativo video gli hanno dato nuova linfa, raggiungendo un notevole successo scandito dalle partecipazioni all’MTV Rtl Music Awards e al concerto di Natale, andato in onda su Rai2.
In chiusura, sabato 16 marzo il concerto dei Tannahill Weavers. I pionieri della musica scozzese che con le loro armonie mai scontate e gli arrangiamenti ricercati hanno conquistato nel corso degli anni i fan delle scene musicali celtiche e folk. i Tannies sono quattro musicisti versatili - Roy Gullane (chitarra, voce), Philie Smillie (flauto, bodhran, voce) John Martin (violino, voce), Colin Melville (cornamusa) - dotati di ottima tecnica e di un forte interplay. Al loro attivo una ventina di lavori discografici apprezzati e venduti in tutto il mondo: dall’esordio del 1976 con “Are Ye Sleeping Maggie” ai successivi “Passage”, “Land of Light” e “Dancing Feet”, fino al più recente “Live and In Session”.