Festival di Venezia 2012, ultime notizie Veneto - UnoNotizie.it - Anche quest’anno al 69° Festival di Venezia è toccato ad un grande maestro italiano il Leone d'oro alla carriera. Francesco Rosi si è aggiudicato infatti l’ambito premio per una carriera in cui si è contraddistinto per aver fondato (insieme a Elio Petri e Damiano Damiani) il cosiddetto "Filone dell'impegno", con pellicole come "Il Bandito Giuliano", "Le mani sulla città", "Il caso Mattei".
Il maestro, che tra poche settimane compirà novant'anni è arrivato al Lido, dove, applauditissimo, ha ricevuto il leone dalle mani di Giuseppe Tornatore.
Dopo la premiazione è stato proiettato "Il caso Mattei", film del 1972, restaurato dalla Film Foundation di Martin Scorsese. Proprio al grande regista americano, e al suo rapporto con lui, Rosi ha voluto dedicare un ricordo molto personale.
L’altro grande evento della giornata di oggi è stata la proiezione del bellissimo “Bad 25” il documentario di Spike Lee su Michael Jackson. Spike Lee è tornato al Lido è uno dei suoi film migliori di sempre e racconta una storia che, partendo da come Jacko ha realizzato "Bad", rrestituisce uno spaccato meraviglioso, limpido, sincopato e sincero di com'era l'America degli anni '80 e di cosa sperava di diventare.
La storia, in poche righe, è quella della lavorazione dell'album"Bad", uscito il 31 luglio del 1987, con il quale Jacko 'entrò in gara con se stesso', dando vita, dopo il successo planetario di "Thriller", album da 100 milioni di copie, tutt'ora il più venduto di sempre, a un album se possibile ancora più innovativo e rivoluzionario.
Spike Lee, a tre anni dalla morte del re del pop, e a 25 dall'uscita dell'album, racconta sì la storia e la genesi di quel disco, ma parla anche di un sacco di altre cose: del ghetto, della Harlem violenta degli anni '80 (recuperando il racconto che ne aveva fatto Martin Scorsese nel videoclip di "Bad", interpretato dall'esordiente Wesley Snipes), di musica, degli anni '80, del successo planetario di divi del pop, che sarebbero diventati icone e divinità in un modo orfano di padri e ideali: Madonna,Whitney Houston e Prince.
E tutto questo lo fa passando per la figura di un cantante tanto professionale e geniale, grande nella sua ricerca musicale e artistica, quanto fragile e frastornato, impaurito dal successo e dal frastuono costante che lo circondava. In merito a quanto grande e insieme piccino fosse Michael Jackson, è molto tenero il racconto di Tatiana, la modella protagonista del video di "The way you make me feel" che racconta come lei stessa avesse avuto ordine dalla regia di non baciare, ma solo di abbracciare Jackson alla fine del video, perché egli era troppo timido e ne sarebbe stato scosso.
Insomma, se avete due ore e tre minuti liberi e volete vedere un film sulla grandezza e sul pudore, sull'America e i suoi sogni perduti, sulla paura e la sconfitta, sulla dignità che diventa successo guardate "Bad 25". Non importa che il vostro musicista preferito sia Mozart o Michael Jackson, "Bad 25" racconta una storia che, molto probabilmente, avete visto accadervi sotto gli occhi, e che per un po', foss'anche per una sera in cui in discoteca con gli amici avete provato a fare un maldestro moonwalk, è stata anche la vostra.