LAZIO ultime notizie VITERBO – www.unonotizie.it – Ogni mattina commercianti e residenti del centro storico di Viterbo, assistono a uno spettacolo sempre più desolante: le strette stradine che scendono da piazza delle Erbe a piazza del Sacrario sembrano esser state completamente dimenticate dagli addetti comunali  mentre continuano a riempirsi di immondizia, vetri rotti, cartacce, piccioni morti, escrementi, buste di plastica insieme ai ratti sempre meno timorosi delle persone e a uno sgradevole odore proveniente dai tombini.

Via Macel Gattesco piuttosto che una via del centro storico sembra far parte di una periferia abbandonata a sé stessa, tanto che lo sfogo della proprietaria della storica trattoria Tre Re, che si trova all’imbocco della strada, non ha tardato a farsi sentire.

“Siamo esausti, non siamo più disposti a tollerare questa situazione. Paghiamo regolarmente le tasse, facciamo la raccolta differenziata eppure la strada dobbiamo pulirla noi”.

 “E’ estate, la gente esce e sporca. A parte raccogliere bottiglie e lattine di ogni genere buttate in mezzo alla strada o addirittura dentro le fioriere, siamo costretti anche a disinfettare con la varichina, ovviamente a spese nostre. Non è raro, infatti, dover sopportare e rimuovere anche il vomito di qualche ubriaco della sera prima. Per non parlare dell’odore di fogna, poi. Nessuno ha mai provveduto, ho telefonato personalmente più di una volta alla Viterspurgo e ho pagato di tasca mia le operazioni. Con un ristorante, a maggior ragione ora che c’è la pedana esterna per i tavoli all’aperto, i clienti non riuscivano a mangiare con quel tanfo. Mi trovo in difficoltà soprattutto con i turisti, che rimangono esterrefatti dalla sporcizia del centro storico della città”.

A nulla sono servite poi le telefonate ai vigili e al Cev. “Chiamo sempre – spiega il proprietario di Cartaviva, il negozio che invece si trova quasi alla fine del vicolo -, e ogni volta è la stessa storia, uno scarica la colpa sull’altro e il problema non si risolve. Pago la tassa sull’immondizia, faccio la raccolta differenziata e vado personalmente al Centro raccolta per farla smaltire ma, nonostante questo, sono costretto a pulire la sporcizia degli altri. La pulitrice stradale passa solo a piazza delle Erbe, al Corso e a via dell’Orologio Vecchio, i vicoli vengono proprio dimenticati”.

Se non è possibile civilizzare le persone, c’è da dire, poi, che non c’è un cestino della mondezza neanche a pagarlo. “Sono stata costretta – continua la proprietaria del ristorante – a rivestire con i sacchi neri i raccoglitori della differenziata perché, non essendoci cestini, quei pochi passanti civili che esistono buttano tutto nei nostri secchioni. E va da sé che ogni mattina devo anche pulire anche quelli”.
 

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