I tagli alla spesa pubblica in Italia, ultime notizie Roma - Attese e speranze per i vertice europeo che si concluderà oggi a Bruxelles, e intanto la Camera discute il prossimo ddl su spesa pubblica e sviluppo economico. Tra le misure previste dalla spending rewiew del Ministro Giarda e dal supercommissario Enrico Bondi c’è circa un miliardo di tagli alla sanità, altri risparmi dai piani specifici preparati dai vari ministeri, più una riorganizzazione dell’assetto territoriale dello Stato che prevede, come emerso già nei giorni scorsi, il sostanziale dimezzamento delle province invece della loro cancellazione.
A una settimana dall’approvazione del decreto che deve scongiurare l’incremento dell’Iva ha ormai capitoli ben delineati, ma contenuti ancora abbastanza fluidi. Il Consiglio dei ministri potrebbe svolgersi anche lunedì sera, subito dopo il confronto finale con parti sociali ed enti locali. Particolarmente aperto è il pacchetto che riguarda i pubblici dipendenti: il piano comprende misure di impatto molto variabile, dalla riduzione delle piante organiche alla mobilità per gli ultrasessantenni, fino al taglio del buono pasto e delle tredicesime e ad un ridimensionamento dei distacchi sindacali.
La sanità è stato uno dei temi toccati nel confronto tra il premier Monti e i rappresentanti delle Regioni. Obiettivo del governo è mettere insieme almeno un miliardo tra interventi sui farmaci e razionalizzazioni degli acquisti delle Asl. I governatori, che non si sono ancora visti assegnare il Fondo sanitario per il 2012, chiedono almeno di poter decidere autonomamente i risparmi. Su questo hanno ricevuto un’assicurazione dallo stesso presidente del Consiglio, che si è impegnato ad evitare tagli lineari. La sanità sarà oggetto di uno dei tre tavoli tecnici che dovranno cercare - in pochi giorni - soluzioni condivise. Gli altri due riguardano il trasporto pubblico locale e il riassetto delle Province.
Nel processo di spending review si innesta il riassetto della struttura istituzionale. Il governo è ormai convinto di procedere a drastica riduzione delle Province, piuttosto che cancellarle come previsto dal decreto salva - Italia dello scorso dicembre. Verrebbero salvati almeno in parte gli enti delle Regioni a statuto speciale, mentre per le grandi città verrebbero istituite le aree metropolitane. Il numero degli enti da sopprimere in questo accorpamento potrebbe arrivare a 42. Contemporaneamente andrebbe avanti l’unione dei piccoli Comuni con meno di 1.000 abitanti, a partire dalla condivisione dei principali servizi.
Anche se le decisioni finali non sono state ancora prese, è stato confermato dal sottosegretario all’Economia Polillo che sarà pubblicato nelle prossime ore il decreto approvato lo scorso 15 giugno in materia di cessioni di società pubbliche, accorpamenti di agenzie fiscali e riduzione degli uffici periferici del ministero e delle stesse agenzie. Quanto alle nuove misure - quelle che vedranno la luce la prossima settimana - il ricorso alla messa in mobilità per gli statali, già possibile da tempo ma finora rimasto inattuato, potrebbe essere concretizzato o con riferimento alle piante organiche (sarebbe la soluzione più morbida) o sugli ultrasessantenni. L’importo del buono pasto scenderebbe per tutti alla soglia dei 5,29 euro. E sullo sfondo c’è il taglio delle tredicesime che potrebbe essere attuato in maniera progressiva e crescente in base al reddito.