Roma, ultime news - UnoNotizie.it - Conclusesi le vacanze pasquali si riporta all'ordine del giorno una questione impellente, di per se' abbastanza spinosa: il controllo governativo sui rimborsi statali per le spese elettorali dei partiti, che continua a far discutere i vertici dei partiti nazionali.
La Camera riprende i lavori domani con la discussione del cosiddetto decreto sulla golden share, con dentro norme in materia di poteri speciali sugli assetti societari nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni. Le votazioni sono previste nella giornata di giovedi'.
Per quanto riguarda il quadro più generale, ancora una volta il tecnico Monti ha preso tutti di contropiede dimostrando di avere fiuto politico o, meglio, di saper leggere e decifrare in tempi rapidi i risultati dei sondaggi che i suoi uomini quotidianamente gli sfornano. E se la scorsa settimana era stato costretto a correggere e rintuzzare le diverse interpretazioni sul disegno di legge di riforma del lavoro, su quanto è stato cambiato o no l’art. 18, l’esplosione dello scandalo della Lega con le allegre spese milionarie a favore di Bossi e del suo allegro ‘circo magico’ è stata colta al volo da Monti per far dimenticare le difficoltà del suo governo (lo spread ha ricominciato a galoppare alla grande), spostando l’attenzione sullo ‘schifo’ che arriva dai partiti.
Eh sì, perché l’onda montante dell’antipolitica travolge tutti, e non distingue tra chi si autocertifica le spese (“sono il più pazzo tesoriere del mondo”, diceva di se il leghista Belsito), oppure il Pd che il bilancio lo fa certificare da una società esterna e indipendente. Il ‘politico’ Monti spiazzando tutti i leader dei partiti che lo sostengono ha subito dichiarato ai quattro venti che il governo è pronto a mettere in campo un suo disegno di legge con nuove regole per il finanziamento, o ad inserire un emendamento ad hoc nel provvedimento anticorruzione in corso di esame.
Con questa abile mossa Monti ha messo in difficoltà i partiti, che erano pronti a discutere delle eventuali modifiche alla riforma del lavoro da posizioni di forza e che ora, invece, devono scendere a patti, perché corrono il serio rischio di vedersi ‘tagliare’ i rimborsi elettorali con le elezioni amministrative alle porte e quelle politiche alle viste. Monti questa settimana incontrerà i leader della maggioranza, Alfano, Bersani e Casini, e spiegherà loro che il governo è pronto ad intervenire, che dopo gli scandali e con i sacrifici che si chiedono agli italiani non è possibile restar fermi. Da parte loro, i partiti hanno già spiegato che questo capitolo non è affar suo, che tocca alle forze politiche trovare l’accordo. Bisognerà vedere se avranno la forza di mantenere la posizione con il vento dell’antipolitica che soffia a favore del governo.
Fonte: Agenzia Dire
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