Nascosta agli effetti deleteri del tempo, dietro le quinte del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo Da Vinci” di Milano le telecamere di MUKKO PALLINO hanno scovato un reperto preziosissimo: la prima radio, quella costruita da Guglielmo Marconi! “Marconi inventò questo ritrovato tecnologico nel 1895 a Bologna” - ci illustra Massimo Temporelli - “ma subito dopo si recò in Inghilterra per svolgere gli esperimenti che portarono alla costituzione della Marconi’s Wireless Telegraph Company e di fatto alla nascita delle telecomunicazioni moderne”.
Nel deposito del museo ci sono proprio le parabole con cui Guglielmo Marconi svolse i primi esperimenti in terra britannica. “Sono convogliatori di energia” - spiega Massimo ai microfoni del format di Dario Nuzzo by DD Enter - “le radiazioni elettromagnetiche venivano riflesse da questi paraboloidi l’una verso l’altra costituendo il primo sistema di comunicazione peer-to-peer”. Grazie alle due parabole, l’una con funzione di trasmettitore e l’altra di ricevitore, l'inventore italiano in un esperimento nella piana di Salisbury riuscì ad effettuare una trasmissione fino a 2,5 km di distanza; il che dimostrò alla Marina Militare Inglese che la radio poteva ben essere installata a bordo delle loro navi. “Quello che Marconi faceva era chiudere un circuito elettrico attraverso un tasto Morse ed una scintilla scattava tra le sfere del trasmettitore; la scintilla generava onde elettromagnetiche che si propagavano fino al ricevitore dove una stampante Morse, o un cicalino o una lampadina si accendeva secondo il linguaggio Morse”. In quegli anni nacque la telegrafia senza fili.
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