Mario Monti: "Se per posto fisso intendiamo un posto di lavoro che ha una sua stabilita' e' ovvio che e' un valore positivo", ultime notizie Roma - Il premier Mario Monti in videoforum con Repubblica.it, precisa la frse sul posto fisso monotono. "Una frase come quella presa fuori dal contesto puo' prestarsi ad equivoco", ammette il presidente del consiglio che spiega di aver fatto riferimento "alla sfida del cambiamento di lavoro nel corso della vita" in particolare per i giovani. Per creare occasioni di lavoro "bisogna dare meno tutele a chi oggi ne ha troppe ed e' quasi blindato nella sua cittadella, e darne di piu' a chi e' in forme estreme di precariato o e' fuori dal mercato del lavoro". Il presidente del consiglio spiega che il primo obiettivo del governo e' "creare lavoro per i giovani. Se ci si riesce- aggiunge- e ci vorra' del tempo, non significa affatto che allora i giovani devono o possono avere un lavoro per tutta la loro esistenza. Se in una societa' esiste il lavoro e certe tutele di base per il lavoro, il cambiamento e' da guardare positivamente". "Gli Stati Uniti non e' che siano esempio da imitare" perche' "hanno un mercato del lavoro molto flessibile e per questo e' piu' facile trovarlo, ma in molti settori e' molto poco tutelato il lavoratore". Per Monti il "modello" a cui guardare "e' piu' quello dell'europa del Nord, della mitica Danimarca, ma non e' che dobbiamo diventare tutti danesi". Li', spiega, c'e' "la tutela del singolo lavoratore" e ci sono anche "una serie di ammortizzatori sociali e reti protezioni per lui non per il posto". Soprattutto, "c'e' la possibilita' di riaddestramento professionale che gli consentono di non vedere come un buio senza spiraglio di luce la perdita di quel particolare posto di lavoro". Per fare questo "servono tante cose che cerchiamo di mettere in atto".

"L'articolo 18" per come viene applicato in Italia sconsiglia investimenti di capitali stranieri e di capitali italiani. Non so dire, se adesso, entro fine marzo, sia essenziale la modifica dell'articolo 18. Trovo che non sarebbe utile precludersi usare anche questo strumento. Ogni tessera del mosaico deve essere usata per vedere cosa puo' venire fuori". "Il nostro scopo e' passare dai miti alla realta', stiamo vedendo al tavolo come si puo' contemperare la garanzia del rispetto di certi diritti con forme che non scoraggino le imprese dall'assumere maggiormente". L'articolo 18, ammette, e' "centrale nella discussione nel senso che e' uno dei temi di discussione".
Nel passato, osserva Monti, l'articolo 18 e' stato e' "per gli uni una punta di una spada offensiva, per altri il centro di scudo difensivo, quindi si tocca, non si tocca", insomma e' diventata una "contrapposizione tra orazi e curiazi". Il premier aggiunge poi che bisogna su questo tema "compararci con quello che passa il convento negli altri paesi". Per Monti l'Italia "nei decenni passati" si e' caratterizzata da una "perfezione di diritti in astratto senza pari in altri paesi, ma spesso nel paese reale questa purezza di diritti" si e' tramutata in "scarsa garanzie per quelli che dovevano essere garantiti".

Messi male per colpa dei governi buonisti - "L'Italia e' ridotta un po' male perche' per decenni i governi italiani hanno avuto troppo cuore e hanno profuso troppo buonismo sociale". "Non tocca a me dire se abbiamo un cuore e se ce l'abbiamo buono. Io credo che abbiamo un cuore, e alcune cose che ho aridamente annunciato con l'intelletto prima, sono fatte di cuore e di sangue, e di voglia di combattere l'evasione sociale". "Dimostrano- aggiunge- che c'e' attenzione sociale. Detto questo- spiega- io inviterei a tenere in considerazione una cosa: quando i governo italiani sono stati buonisti" e hanno detto si' alle richieste che venivano da tutte le parti, "hanno accumulato un debito pubblico che e' andato a gravare sulle persone che allora non votavano o non erano ancora nate: sono i giovani di oggi, quelli che non trovano lavoro".
Quando si dice allora "cuore buono" va anche tenuto presente che "piu' si erogano bonta' di cuore nell'oggi, piu' si creano condizioni che graveranno come il piombo su quelli che verranno dopo. Per questo i giovani italiani, oggi, non trovano lavoro perche' si e' detto di si' a tutti".
Un governo tecnico come quello in carica, osserva allora Monti, "ha il compito di spiegare che cio' che sembra sgradevole puo' darsi che lo sia, ma ha l'intenzione di riequilibrare le cose, e anche in condizioni disagiate, di fare ripartire la macchina della produzione italiana. E lo facciamo con attenzione al sociale. Ma se ci presentassimo con il cuore in mano, saremo piu' simpatici ma faremo il male dell'Italia, soprattutto degli italiani giovani".
"Inviterei tutti a non pensare necessariamente a un proprio futuro in Italia, come credo che un americano non pensi necessariamente al proprio futuro in America".

Patrimoniale, c'è ma non si dice - "Anche se non l'abbiamo chiamata cosi', per non urtare la sensibilita' di una parte della maggioranza, che e' ampia, ma sempre potenzialmente evanescente, di fatto abbiamo introdotto un'imposta sul patrimonio". "Perche'- aggiunge- pensiamo che lo Stato debba sempre avere un'attenzione all'equita'".

Università - "Non e' solo la carenza di fondi" a bloccare la qualita' dell'universita' italiana. "Altre tare- aggiunge il presidente del consiglio- hanno pesato: per esempio la quasi totale mancanza di concorrenza, il sistema di governance lasciato essenzialmente nelle mani dei professori, con il massimo spazio dato alle tutele della corporazione, anche in senso buono, la scarsa voce data a studenti, famiglia, lavoro". Sono tutte cose, dice Monti, "che a parita' di fondi stanziati, possono generare una qualita' migliore. Questo governo- osserva- non ha tante possibilita' di dare fondi in piu', anzi in qualche caso ne deve dare di meno. Ma sta portando avanti delle riforme gia' introdotte in passato, che hanno snellito i sistemi di valutazione in modo che verranno fuori sempre di piu' univesrita' piu' efficienti".

Ici e Chiesa - I tanti che chiedono il pagamento dell'Ici da parte della Chiesa "hanno ragione. E' un punto importante" per quel che riguarda quelle "attivita'" non aventi un oggetto commerciale e un fine di lucro. "E' un tema che stiamo approfondendo e siamo piuttosto avanti".

Evasione - La lotta all'evasione e' stata "molto rafforzata anche se siamo stati prudenti e non abbiamo messo in bilancio neanche un euro come gettito, prima vogliamo vederli entrati, non sempre in passato si e' fatto cosi', anzi mai". Il premier cita anche la "tracciabilita'" e la "tassa sui capitali scudati" cosa che "ci ha consentito nelle proteste di parte di borghesia di fare protezione dell'inflazione" per le fasce piu' deboli tra i pensionati.

Banche - "Il mondo bancario e' stato gia' molto disturbato" dalle norme che il governo ha introdotto nella manovra di dicembre. Si tratta, spiega, delle norme che impediscono "ai membri del cda di una banca di sedere in un altra banca". Prima, osserva, un certo modo di "essere tra i salotti portava a una situazione di scarsa concorrenza tra le banche". "Piu' il sistena delle banche si modernizza, piu' e' capace di valutare il potenziale di reddito di un'azienda, o di una famiglia o di un individuo, piu' che guardare all'immobile a garanzia o al contratto di lavoro che dia continuita'". Monti chiede agli istituti di credito di cambiare punto di vista quando si tratta di concedere un mutuo. Non guardino solo al posto fisso, chiede il premier: "Per il singolo lavoratore, se dimostra di aver avuto una serie di lavori e avendoli cambiati ha una prospettiva di mobilita', una capacita' di reddito e di poter avere lavori, per avere prestiti allora non occorre piu' che il lavoro sia sempre presso quella azienda". Per Monti "occorre creare piu' occasioni di lavoro per giovani. In parte per come si distribuiscono le tutele del mercato del lavoro: piu' occasioni, un po' meno trincerate ma numerose e il Paese nel totale- ribadisce- sia capace di creare piu' o meno posti a seconda di quanto e' competitivo. Gli sforzi che facciamo mirano a essere piu' competitivi". "Essendo ministro dell'economia oltre che premier mi farebbe piacere se le banche italiane comprassero piu' bot. Ne comprano pochi rispetto alle somme avute dalla Bce". Certo, aggiunge, "il sistema bancario esce da un momento di debolezza e quindi e' anche comprensibile che vogliano tutelarsi". "Il cittadino- spiega- ha interesse che le banche facciano prestiti a imprese ma anche che le banche, se lo trovano conveniente, comprino anche i titoli di Stato. Questo fa si' che lo Stato possa finanziarsi a tassi piu' bassi e abbia bisogno di meno tasse per pagare gli interessi sul debito e lascare cosi' piu soldini nelle tasche dei cittadini".

Liberalizzazioni - Sulle liberalizzazioni gli "ordini professionali sono piuttosto seccati, se non ostili, ma abbiamo moolto appoggio da parte dei giovani" che possono accedere alla professione.

Tobin Tax - "Ho l'impressione che questa possa essere la volta buona" per l'introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie in Europa. Il presidente del consiglio ricorda che "il governo precedente era contrario alla Tobin tax, che invece ha i favori dei francesi e in parte dei tedeschi. Noi abbiamo cambiato la posizione del governo italiano rispetto alla precedente e ci siamo dichiarati favorevoli allo studio e all'introduzione" della tassa "purche' questo sia fatto a livello europeo".


Commenti

anche lui cambiasse lavoro.. che è ora come si trova un altro lavoro di questi tempi|, se la professionalita´ non conta piu´ niente monti puo´ fare ....
commento inviato il 04/02/2012 alle 7:00 da mario  
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