Prosegue Sabato 28 Gennaio alle ore 21.00 la programmazione del Teatro Mancinelli di Orvieto con la Medea di Euripide. Lo spettacolo che ha debuttato nel maggio 2010 al Festival dei Due mari di Tindari, è attualmente in tournée in numerosi teatri italiani ed è stato coprodotto da ArTè/Associazione Teatrale Pistoiese in collaborazione con Teatro dei Due Mari, per la regia di Maurizio Panici.
Pamela Villoresi con la sua intensità e il suo carisma, porterà sul palco il personaggio di Medea, uno tra i più affascinanti della tragedia classica e moderna. Insieme a lei, nel ruolo di Giasone, David Sebasti che aveva già calcato il palco del Mancinelli nel 2009 e nel 2010 interpretando, sempre insieme alla Villoresi Marlene e Appuntamento a Londra del Premio Nobel Vargas Llosa. Arricchiscono il cast anche Renato Campese, Silvia Budri Da Maren, Andrea Bacci e Evelina Meghnagi, oltre allo stesso Maurizio Panici.
La tragedia euripidea è presentata nella nuova traduzione e adattamento teatrale firmati da Michele Di Martino e Maurizio Panici, che mettono in risalto l’attualità e l’universalità dell’opera. I costumi e il progetto scenico, elaborato da Giorgio Gori, sono di Michele Ciacciofera. La colonna sonora, in cui sono presenti canti di Evelina Meghnagi, è di Luciano Vavolo, mentre le luci sono curate da Emiliano Pona.
L’uccisione dei propri figli, tema tristemente attuale anche ai nostri giorni, specie nel confronto/scontro tra la cultura islamica e quella occidentale, rende Medea è una delle tragedie greche più amate e più frequentemente rappresentate, per la sua attualità e universalità, che commuove e ingenera allo stesso tempo inquietanti riflessioni.
L’opera, ricchissima di problematiche sociali, come di risvolti etici e psicologici, mette in scena gli scontri frontali tra una donna, Medea, e il suo sposo, il capo degli Argonauti Giasone, ricchi di ambivalenze e chiaroscuri che vedono il giusto oscillare ora da una parte, ora dall’altra.
Medea e Giasone dopo essere fuggiti dalla Tessaglia, giungono a Corinto con i propri figli e vanno incontro al loro dramma coniugale. L’argonauta, accecato dalla sete di potere e di ricchezze e dimentico del proprio ruolo di marito e di padre, sposa Glauce figlia del re di Corinto, Creonte e scatena, quindi, gli sfoghi, poi le ire, poi la rabbia violenta e vendicatrice di Medea, che accusa, inveisce, minaccia e maledice, aprendo l'animo ad una puntuale analisi della condizione della donna nella molteplicità dei suoi ruoli: essere umano soggetto ai pregiudizi, moglie subordinata al marito, ospite rifiutata di una terra straniera che le è ostile, compagna tradita e offesa da chi avrebbe dovuto amarla e proteggerla.
Euripide porta così nel teatro antico un afflato di assoluta modernità, tratteggiando la figura femminile di Medea come la portatrice di un nuovo pensiero, capace di mettere in discussione i rapporti tra uomo e donna. La lettura di Maurizio Panici riesce pienamente nell’intento di restituire una tragedia capace di emozionare, attraverso il dolore di una donna e la forza prorompente delle passioni.
Già al tutto esaurito anche la matinée (sold out) dello spettacolo, riservata alle scuole secondarie di secondarie di Orvieto e del comprensorio, che ancora una volta, come per gli altri spettacoli proposti nell’ambito del progetto “Scuole a Teatro”, hanno particolarmente apprezzato l’iniziativa proposta da ArTè.
Per ulteriori informazioni sullo spettacolo e prenotazioni consultare il sito www.teatromancinelli.it.