Report, ultime news puntata di ieri, domenica 27 novembre - Ieri sera è andato in onda il consueto appuntamento domenicale con Report. Questa settimana i temi approfonditi da Milena Gabanelli sono stati particolarmente interessanti, primo tra tutti quello riguardante il progetto Islandese di costruire un enorme database per raccogliere dati informatici di tutto il mondo. La puntata è stata intitola "L'onda lunga" e si è aperta con un servizio di Sabrina Giannini sui telefoni cellulari e sul potenziale rischio per la salute che l'uso potrebbe causare. Ventotto anni dopo l'invenzione di Martin Cooper il telefonino ha raggiunto cinque miliardi di persone. A questa impressionante penetrazione nel sistema dei consumi, è corrisposto un adeguato interessamento delle autorità sanitarie e dei governi per indagare gli eventuali effetti dannosi sulla salute. Per la prima volta, quest'anno, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato le microonde emesse dal cellulare come "possibili cancerogene". Dietro questa classificazione ci sono stati colpi di scena e conflitti di interesse dei ricercatori coinvolti. L'inchiesta di Sabrina Giannini svela i retroscena della scienza finanziata, prevalentemente, dalle industrie del settore.
"SPAZZATOUR 2", di Emilio Casalini
La scorsa settimana, nell'inchiesta dal titolo Spazzatour abbiamo visto come gran parte dei rifiuti speciali, invece di essere smaltiti correttamente nei nostri impianti, cosa per cui viene pagato un apposito contributo che ricade su tutti i cittadini, prende altre strade. In Cina la plastica viene mischiata con altra contaminata da sostanze tossiche e lavorata nelle aziende clandestine che la trasformano in materia prima che viene poi utilizzata per fare i giocattoli che importiamo nel nostro Pese. E pensare che per la tracciabilità dei nostri rifiuti abbiamo speso centinaia di migliaia di euro in sistemi satellitari gestiti da società appartenenti a Finmeccanica. Come funzionano ce lo racconta l'inchiesta di Emilio Casalini.
Per la rubrica C'E' CHI DICE NO: "IL PARADISO DEL BIT", di Giuliano Marrucci
In Islanda, all'interno di una ex base Nato dove conservavano armi, stanno costruendo un enorme datacenter per conservare le informazioni diffuse sul web e per metterle al riparo dalle censure di altri stati. E' solo il primo di una lunga serie. Un'iniziativa che nasce sull'onda della rivoluzione pacifica avvenuta in Islanda. Colpiti dalla crisi i cittadini islandesi si sono ribellati al fatto di doversi accollare i debiti delle banche, hanno chiesto e ottenuto le dimissioni del governo ma soprattutto per prevenire altre crisi provocate dalla malapolitica e delle lobby finanziarie, hanno giudicato fondamentale la trasparenza degli atti amministrativi, il ruolo dell'informazione diffusa sul web e del giornalismo d'inchiesta al punto da inserirlo nella propria costituzione come valore assoluto da tutelare.