Le consultazioni per la formazione del nuovo governo, ultime notizie politica Italia - Il secondo e ultimo giorno di consultazioni è il giorno decisivo per la formazione del governo di Mario Monti. Il presidente del Consiglio incaricato incontra la delegazione del Pd e poi quella del PdL, poi nel pomeriggio Monti vedrà le parti sociali. A quanto si apprende il Pd avrebbe dato il via libera all'ingresso di Gianni Letta e Giuliano Amato nel governo Monti. I Democratici nel corso del colloquio a Palazzo Giustiniani con il premier incaricato, avrebbero invitato Monti a procedere con urgenza alla formazione del governo, stante la situazione di crisi che ancora interessa il mercato dei titoli e la Borsa. In questo momento Bersani, Finocchiaro e Franceschini sono al Colle, per un colloquio con il Capo dello stato Giorgio Napolitano.
Borsa a picco
La Borsa di Milano peggiora di ora in ora. L'indice Ftse Mib cede il 2,7%, la peggiore delle piazze europee. Alta tensione anche sullo spread Btp-Bund che e' tornato sopra i 530 punti base. Il rendimento del decennale e' attorno al 7%. A pesare sul listino milanese anche le difficolta' di Unicredit e Finmeccanica che perdono rispettivamente -6,7% e -14,5%.
Bersani: "Nessun governo a termine"
Un faccia a faccia di un'ora quello tra Pier Luigi Bersani e il premier incaricato Mario Monti a Palazzo Giustiniani, al termine del quale il Pd annuncia che non porra' limiti temporali all'esecutivo. Nella squadra delle consultazioni anche i capigruppo Anna Finocchiaro e Dario Franceschini. "Non abbiamo messo termini al governo", dice il leader del Pd subito dopo l'incontro. "La pratica- spiega- e' ben avviata. Abbiamo confermato il pieno sostegno al tentativo del senatore Mario Monti. E confermato che deve trattarsi di un governo di autorevole e forte caratura tecnica. Questo- osserva- non per sostenere meno ma per sostenere meglio".
Alfano: "Sì per il bene del Paese"
"E' stato un incontro positivo, abbastanza lungo e articolato: stiamo lavorando per il bene dell'Italia, come vuole Berlusconi, e per l'interesse nazionale". Lo dice il segretario del Pdl Angelino Alfano, dopo l'incontro col presidente incaricato Mario Monti. "Il nostro obiettivo- aggiunge- e' giungere alla formazione di un governo".
Di Pietro: "Legge elettorale e poi al voto"
"Vogliamo consentire che il governo Monti si installi, ma dopo il referendum sulla legge elettorale si dovra' andare a votare". E' questa l'opinione del leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro, che ha spiegato cosi' la fiducia con riserva espressa dall'Idv al premier in pectore: "Certamente meglio Monti che Berlusconi per presentarci in Europa pero' nel merito vogliamo vedere quali provvedimenti intende fare, perche' una coltellata data da un amico non fa meno male di una coltellata data da un avversario. Non abbiamo una riserva sulla persona, Monti e' capace, professionale. Il presidente Napolitano, quando mi ha presentato a lui, ha detto: 'Vede Di Pietro, se Monti dovesse diventare premier domani mattina so chi va a parlare coi nostri partner europei e so che e' una persona che apprezzano e stimano'". Di Pietro pero' ha ribadito che un eventuale esecutivo Monti non puo' durare a lungo: "In democrazia si usa cosi' - ha detto il leader Idv -: in una situazione normale se cade il governo si torna al voto. Questa idea che l'anomalia era la nostra richiesta di votare e' un'idea non corretta. Nell'emergenza pero' invece che lasciare un vuoto o il governo Berlusconi, meglio dei tecnici. E' legittima la richiesta di Monti di avere piu' tempo possibile per portare l'Italia fuori dal guado, ma se dovessimo accettare a priori che lui debba rimettere a posto l'Italia dovemmo nominarlo primo ministro a vita. Dunque se e' legittima la sua richiesta, altrettanto legittima e' la nostra pesa di posizione. Posto che l'emergenza durera' non poco, che in democrazia quando un governo cade sono gli italiani a scegliere e non si commissaria un Paese, che si votera' su un referendum dopo il quale avremo una nuova legge elettorale, a quel punto noi chiediamo che ci siano le elezioni". Di Pietro pero' non ha indicato scadenze precise: "Dare a Monti una cambiale mi sembra indebolirlo, d'altra parte prevedere che rimanga finche' non mette a posto i conti del Paese vuol dire indebolire la democrazia. Per cui si vada alle elezioni al piu' presto ma oggi come oggi, in questo vuoto di potere, meglio che ci siano dei tecnici". Infine un consiglio a Monti, in caso diventasse premier: "Gli ho detto che non puo' fare provvedimenti 'lacrime e sangue' ma una legge del buon esempio. Deve togliere i privilegi alla casta, fare tagli alla cricca e alla politica, applicare un contributo di solidarieta' agli scudati fiscali, fare una vera lotta all'evasione fiscale".