DIMISSIONI SILVIO BERLUSCONI, ultime notizie Roma - il 12 novembre, leggiamo sui cartelli del Popolo viola, che riesce
nonostante la polizia ad arrivare alla spicciolata ai piedi di Palazzo
Grazioli, è già la "Festa della liberazione". Ma eccolo, arriva. E'
uscito dall'ingresso posteriore di Palazzo Chigi, entra da quello
posteriore della sua residenza. "A casa, a casa - si sente dalla folla -
buffone, via la mafia dallo stato".
La contestazione "é qualcosa che mi amareggia profondamente"
mormorerà coi suoi l'uomo del predellino e dei bagni di folla. La
rabbia, stasera, sembra però diffusa su tutta la sua cerchia. Nitto
Palma e Stracquadanio ricevono la loro dose di 'buffone'. Lupi,
Cicchitto e Fitto fanno il pieno di fischi. Alla Meloni viene suggerito
di dedicarsi al 'bunga bunga'. Qualcuno perde aplomb, come Sacconi, che
saluta col dito medio un contestatore. Formigoni fa lo stesso, ma
aggiunge le corna. La Carfagna prova a replicare alle critiche di una
donna che attende sul retro di Palazzo Grazioli. Al Quirinale Berlusconi
però entra dall'ingresso principale. Una folla incontenibile, che preme
sulle transenne, cerca di avvicinarsi alle auto del presidente
dimissionario.
Ormai sono tutti qua. Toni da stadio, e il grido è uno:
"Buffone, mafioso, in galera". Fino alla notizia, quella più attesa dai
contestatori: Berlusconi si è dimesso. L'ormai ex premier non affronterà
di nuovo la folla, uscirà da una porta secondaria. Non vedrà di nuovo
quel cartello "Game over" stagliato sulla facciata del Quirinale.