NAPOLI, LA PARIGI D'ITALIA: a Napoli l'acqua torna pubblica. Gestione affidata a ente pubblico. Ultime notizie Napoli - E’ un momento questo di gioia e di
festa per Napoli perché è diventata la capitale
italiana dell’acqua pubblica, la “Parigi d’Italia”.
Infatti il 26 ottobre 2011, il Consiglio Comunale di Napoli,
in seduta pubblica e solenne al Maschio Angioino, ha votato la
ripubblicizzazione del servizio idrico, che sarà
gestito da un Ente di Diritto Pubblico, ”Acqua Bene Comune
Napoli“ in sostituzione dell’Arin Spa. Napoli diventa
così la prima grande città italiana che decide di ‘obbedire’ al
Referendum sull’acqua (12-13 giugno 2011), ripubblicizzando la
propria acqua e ripudiando la formula della Spa.
E’ una grande lezione che questa città così bistrattata dona a tutto il paese. Per questa vittoria siamo grati al nostro sindaco L. De Magistris e al prof. A.Lucarelli, assessore ai Beni Comuni, ma soprattutto dobbiamo dire grazie alla tenacia e alla grinta dei Comitati Campani per l’acqua pubblica. Sono loro i veri artefici di questa straordinaria vittoria: è la cittadinanza attiva di questa città e regione, che si è impegnata a fondo e per lunghi anni, per difendere la Madre, l’acqua, la madre di tutta la vita. Infatti è dal 2004, quando i 150 comuni di Napoli e Caserta avevano votato la privatizzazione dell’acqua, che i comitati si sono battuti per ottenerne la ripubblicizzazione. Uno straordinario impegno dei comitati è riuscito, in meno di due anni, a rovesciare quella decisione. Il 31 gennaio 2006 i sindaci di Napoli e Caserta ne votarono la ripubblicizzazione. Fu però una vittoria di Pirro, perché non fu mai tradotta in atto amministrativo per la netta opposizione di Bassolino-Iervolino. Ma il movimento non si è mai arreso e, aiutato da notevoli figure come il prof. A.Lucarelli e l’avv. M. Montalto, è riuscito a contenere le forze privatizzatrici. La svolta è arrivata con l’elezione di De Magistris a sindaco di Napoli (l’acqua pubblica era uno degli obiettivi della sua campagna elettorale) e con la vittoria del Referendum sull’acqua . Infatti il primo atto da sindaco è stato quello di scegliere il prof. A.Lucarelli come Assessore ai Beni Comuni (il primo in Italia!) con delega sull’acqua .Ed è Lucarelli che ci ha portato a questa grande vittoria.
Dobbiamo celebrare,
fare festa, sia per la vittoria del Referendum, sia per questa
vittoria tutta napoletana. Invece incomprensioni, sospetti,
intolleranze hanno preso il sopravvento nel movimento. Questo è
grave perché siamo lo straordinario popolo dell’acqua che ha vinto
con il referendum, una vittoria che tutto il mondo ci invidia.
Smettiamola di guardarci l’ombelico, rimbocchiamoci le maniche: il
lavoro che ci attende è enorme. E lo faremo se sapremo stare uniti,
lavorare insieme, fare rete. Quando inizieremo a premere su Milano,
Torino, Genova, Roma… perché si ripeta il ‘miracolo’ di
Napoli? Tocca a noi, ai comitati locali, al Forum nazionale. E’ un
compito immenso quello che ci attende: tradurre localmente il
Referendum, in barba ai partiti, in barba ai potentati
economico-finanziari.
Per continuare l’impegno sull’acqua,
il FORUM nazionale dei comitati dell’acqua ha indetto una
manifestazione nazionale a Roma, il 26 novembre e in
questa occasione, lancerà una campagna di “Obbedienza
civile”: si invitano tutti i cittadini/e ad “obbedire”
alle decisioni referendarie. Una di queste è che non si può
guadagnare sull’acqua, per cui chiederemo a tutti i
cittadini/e di autoridursi le bollette del 7%. Infatti quel
7%, dato per la remunerazione del capitale, è stato abolito dal
Referendum.
Il lavoro che ci attende è immenso ,e
interesserà non solo l’Italia, ma anche l’Unione Europea.
Per
questo, proprio sull’onda della grande vittoria napoletana, il
10-11 dicembre 2011 si terrà a Napoli il primo incontro della Rete
Europea dei comitati per l’acqua pubblica. Questo per portare un
milione di firme al Parlamento Europeo perché dichiari l’acqua un
bene comune (A Bruxelles le multinazionali fanno una pressione
enorme sul Parlamento perché dichiari l’acqua una merce).
Ma
il nostro deve essere un impegno mondiale. Dobbiamo prepararci ad
andare a marzo a Marsiglia dove si terrà il Consiglio Mondiale
dell’acqua che è nelle mani della Banca mondiale e delle
multinazionali dell’acqua. Noi dobbiamo forzare l’ONU a convocare
il suo Consiglio Mondiale dell’Acqua per proclamare al mondo che
l’acqua è un diritto fondamentale umano,è un bene comune che deve
essere gestito come “patrimonio dell’umanità”. Con i
cambiamenti climatici in atto, con gli scioglimenti di ghiacciai e
nevai, con sempre meno acqua potabile disponibile per una crescente
popolazione , rischiamo di avere ,oltre ai 50 milioni di morti per
fame, 100 milioni di morti per sete all’anno. L’impegno per
l’acqua è un impegno per la vita.
“Nel nostro pianeta
ogni forma di vita può nascere e svilupparsi solo in presenza di
acqua -ha scritto molto bene Roberto Lessio- che si tratti di un
germoglio di un seme nella terra, dell’incubazione di un uovo,
della fecondazione e dello sviluppo di un embrione in utero. L’acqua
è il punto di congiunzione tra il nulla, la vita e il Creato.”
Diamoci da fare perché vinca la Vita!
padre Alex Zanotelli
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