Grande
partecipazione per l’assemblea pubblica
convocata dal Centrosinistra Gavorranese riguardo all’annoso problema
dell’Autostrada tirrenica. Il centro di Grilli, frazione del Comune di Gavorrano, ha registrato
il tutto esaurito con la presenza di numerose persone, accorse
per ascoltare e colloquiare con gli Amministratori pubblici presenti.
Al tavolo sedevano Massimo Borghi sindaco di Gavorrano, Eleonora Baldi
sindaco di Follonica, Monica Paffetti sindaco di Orbetello e Marco
Sabatini vicepresidente della Provincia di Grosseto, con Mauro Giusti,
capogruppo consigliare del Centrosinistra Gavorranese, che ha introdotto
la serata prima di lasciare la parola agli amministratori.
Nessuno è contro il progresso, ma non
alle condizioni dettate dalla Società Autostrada Tirrenica. Dalle
parole di tutti è risultato l’intento convergente nel dire no al
progetto presentato da SAT, il quale è completamente diverso rispetto a
quello preliminare del 2008 approvato all’unanimità da tutti i sindaci
e le istituzioni del territorio interessato.
Ma andiamo per ordine, a rompere il ghiaccio ci ha pensato il sindaco
gavorranese Massimo Borghi, il quale ha ricordato come il comune di
Gavorrano abbia l’area più vasta coinvolta dal tracciato tirrenico, che
partendo da Bagno interessa le frazioni di Potassa, Bivio Ravi, Grilli
e Giuncarico, e come con la trasformazione della superstrada in
autostrada a pedaggio, si creerebbe un indotto di circa 3000 mezzi
(compresi quelli pesanti) in più giornalieri verso la Vecchia Aurelia,
la quale è ormai diventata una strada vicinale, in cui sono sorte
rotonde ed incroci simili a quelli di una strada comunale. Con la
nascita della variante, si sono quasi completamente annullati gli
incidenti mortali che fino agli anni 80 avevano macchiato i chilometri
dell’Aurelia ed è davvero improponibile pensare di dover tornare a
prevedere un traffico intenso su questa strada che ormai non ha più le
caratteristiche per supportarlo. Far pagare il pedaggio, senza nessuna
franchigia per i residenti, tra l’altro con le tariffe più care
d’Italia, equivarrebbe a peggiorare le condizioni economiche dei
pendolari che dalle frazioni raggiungono il capoluogo Grosseto per
lavoro, per studio o anche per effettuare visite mediche presso
l’ospedale od i centri specializzati.
Borghi ha poi anche rivolto l’attenzione sull’assetto societario di SAT e
la sua particolarità, in cui l’Amministratore Delegato è anche il
Commissario Controllore, quindi controllore e controllato sono la
stessa persona. Per il sindaco di Gavorrano l’intento principale è
quello di consegnare ai nostri figli ed i nostri nipoti, un territorio
migliore di quello che abbiamo trovato, per questo si è detto
fermamente contrario al progetto SAT minacciando di ricorrere a tutti i
mezzi leciti contemplati per impedire la sua attuazione.
Sulla stessa linea è stato anche l’intervento di Eleonora Baldi, la
quale ha ricordato come sia evidente “il buco” dei trasporti di questo
territorio, nei confronti della rete stradale europea, ma come non sia
assolutamente necessario trasformare in autostrada la tratta che da
Rosignano arriva a Grosseto Sud.
Collimante ai precedenti anche l’intervento di Monica Paffetti, che ha
ricordato come il suo comune (Orbetello) sorga proprio sul tracciato e
come molte abitazioni resterebbero coinvolte a pochissimi metri
dall’autostrada. In linea con gli altri sindaci ha dichiarato di non
poter condividere il progetto e l’assegnazione dei bandi di appalto
contro il volere degli amministratori dei territori coinvolti.
Ci sono stati anche interventi da parte di Ubaldo Giardelli il quale ha
utilizzato delle schermate video utili a visualizzare le differenze tra
i progetti del 2008 e quello attuale, oltre ad Andrea Baldassarri del
Comitato Ecologista La Libellula di Follonica, Gianfranco Biondi
responsabile dei pensionati per la CGIL e Massimo Vigni Segretario del
PD gavorranese. A chiudere facendo il punto della situazione è stato
Marco Sabatini, Vice Presidente della Provincia di Grosseto, il quale
ha ribadito la ferma posizione dell’Amministrazione Provinciale nel
dire no a questo progetto in sinergia con le decisioni dei comuni di
riferimento, rimandando la responsabilità di eventuali decisioni
contrastanti ai responsabili della Regione.
La battaglia dunque è aperta, non resta che aspettare di conoscere
quali siano le prossime mosse da parte del Presidente della Regione
Toscana Enrico Rossi, più volte chiamato in causa dai cittadini
presenti.