14 Settembre - Sesso e Giochi sadomaso mortali a Roma, ultime notizie - Secondo l'autopsia Paola Caputo, la ragazza morta nel gioco erotico con tecniche bondage, sarebbe morta per asfissia. Ora l'inchiesta dovrà accertare cosa è veramente accaduto nel garage di Via Settembrini nella sciagura notte del 9 Settembre. L'attesa si concentra ora sui risultati dell'esame autoptico e sugli esiti dei test relativi a droga e alcool. Soter Mulè, che ha confermato l'assunzione di alcoolici e di hashish durante la serata, intanto si trasferisce nella sua abitazione, grazie alle disposizioni del Gip Marco Mancinetti che ha concesso gli arresti domiciliari all'ingegnere indagato.

Il provvedimento chiarisce come Mulè, che per il giudice ha fornito delle dichiarazioni attendibili, sia stato protagonista di "una gravissima imprudenza contrassegnata dall'aver dato corso a una pratica in cui egli stesso si definisce poco esperto e oggettivamente rischiosa". Pur non avendo messo in atto "alcun comportamento di prevaricazione, di minaccia o di costrizione per indurre le due vittime ad accettare di essere legate", il gioco erotico non prevedeva alcun effetto di sollevamento mediante la corda legata al collo delle ragazze.

Dalla stessa ordinanza emergono anche i primi dettagli che l'uomo ha fornito sull'incidente avvenuto in zona Bufalotta: la prima a essere stata legata sarebbe stata Federica, la ventiquattrenne ora in coma farmacologico al Sant'Andrea, poi la Caputo. Paola era stata bloccata "in stazione eretta, con piedi a terra, ma subito dopo essere stata legata, accusa un malore e perdendo i sensi si accascia al suolo: il peso del suo corpo mette in tensione le corde, comprese quelle intorno al collo di entrambe le ragazze". Mulè a quel punto avrebbe tentato di liberare le ragzze con il coltello "di sicurezza" che, non essendo nella borsa di Federica, ha cercato nella sua macchina, pur essendo troppo tardi quando è tornato.



12 Settembre Giochi sadomaso mortali a Roma, - Sesso e pratiche sadomaso. Avevano bevuto e fumato, forse avevano assunto anche altre sostanze, in un noto locale sulla Casilina, per poi spostarsi nella periferia della capitale e passare al sesso, praticando un gioco estremo che avevano già provato altre volte. I tre hanno raggiunto i sotterranei del palazzo che ospita ai piani superiori gli uffici dell'Agenzia delle Entrate e dell'Enav. Un luogo che una delle due ragazze, quella sopravvissuta e ricoverata in gravi condizioni al Sant'Andrea, conosceva perchè lavora per la società che gestisce il servizio di reception per conto dell'Enav. L'uomo, Soter Mulè un ingegnere di 42 anni originario di Nepi ed esperto di tecniche di bondage, è accusato di lesioni volontarie e omicidio preterintenzionale, ora si parla di omicidio colposo, di una ventitreenne morta per asfissia mentre era appesa a una corda in un un garage in via di Settebagni.


Il gioco erotico che ha avuto delle conseguenze imprevedibili, era eseguito secondo l'antica pratica giapponese dello Shibari: legarsi con delle corde finchè un principio di soffocamento non provoca un piacere simile all'orgasmo. Una scena che richiama la tradizione erotica della letteratura e del cinema del Sol Levante. Celebre 'L'impero dei sensi' di Nagisa Oshima. Poi il gioco si trasforma in tragedia, qualcosa è andato storto e l'uomo non ha avuto la prontezza di intervenire. ''E' accaduto tutto all'improvviso'', ha detto agli investigatori.



Mulé ha intrappolato le due ragazze usando un'antica tecnica giapponese di legatura: le corde vengono annodate in diversi punti a formare una rete intorno al corpo e fino al collo. Poi le ha appese con un'altra corda a una tubatura del soffitto a ricreare il meccanismo della bilancia, un metodo usato nelle pratiche sadomaso per causare un leggero soffocamento. Una sensazione che provocherebbe un piacere simile a un orgasmo. A turno le due giovani dovevano spingersi lievemente verso l'alto con le punte dei piedi: quella che andava in alto veniva leggermente strozzata dalla corda. Ma ad un certo punto la ventitreenne è svenuta. L'uomo non è riuscito a liberarla e la ragazza è morta. Poco prima dell'alba Mulé ha chiamato i soccorsi.

I sanitari del 118 arrivati sul posto hanno tentato di rianimare la giovane originaria di Lecce, ma per lei non c'è stato niente da fare. L'altra è stata invece portata in ospedale. Dopo pochi minuti sul posto sono arrivati anche gli agenti del commissariato Fidene e gli investigatori della Squadra Mobile. Soter Mulé, che fa parte di una comunità sadomaso di Roma, uno dei tanti gruppi di cultori di sesso estremo, è stato portato in questura, dove è stato interrogato a lungo. Dopo l'arresto, la perquisizione dell'auto e della sua casa, dove sono state sequestrate corde e attrezzi di ogni tipo, usati nei giochi erotici. Mulé è un esperto di tecniche di bondage, giochi sessuali che si basano sulle costrizioni fisiche per impedire la libertà di muoversi, vedere, parlare o sentire.


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