Festival di Venezia 2011, ultime notizie - Terzo giorno d'apertura ieri, per la 68° mostra d'Arte Cinematografica, la Biennale di Venezia che, dopo la passerella di apertura con lo sbarco delle star sulle banchine della laguna, inizia a registrare i primi successi di pubblico e critica e attende per i prossimi giorni altri titoli molto quotati.
Salutata da una folla di fans in delirio Madonna, alla sua seconda regia, partecipa fuori concorso al Festival di Venezia con "W.E.", film che nonostante l'acclamazione del pubblico ha registrato scarsi apprezzamenti dalla critica che l'ha giudicato troppo perfetto e difficilmente fruibile dal mercato. La pellicola ricostruisce la relazione tra Edoardo VIII e l'attrice americana Wallis Simpson, rivissuta in una prospettiva contemporanea, quella di Wally Whintrop che si imbatte nella vicenda grazie a un'asta di Sotheby's dove sono venduti i cimeli appartenuti al principe e all'attrice.
Grande successo invece per "Carnage" di Roman Polanski, che pur non potendo godere della presenza del regista, rimasto in Francia per evitare l'estradizione negli Stati Uniti, ha ottenuto una grande acclamazione fin dalla proiezione stampa. Protagonista induscussa non solo del film ma anche dello stesso Festival è Kate Winslet - nel cartellone della kermesse con tre film - che insieme a Jodie Foster, Christoph Waltz e John C. Reilly, porta in scena l'incontro-scontro tra due coppie newyorchesi dopo una lite tra i loro figli. Da un episodio ordinario inizia un confronto acceso che dalla lite porta al totale caos psicologico dei protagonisti che fanno emergere atteggiamenti violenti e stravaganti, istinti misogini e pregiudizi razziali. Un viaggio psicologico e introspettivo con risvolti terribili che nasconde la grande soddisfazione della Winslet per un lavoro divertente sul set e il grande apprezzamento di Waltz e Reilly per un regista formidabile e visionario.
Molto apprezzata anche la prova di George Clooney che con il suo "Le idi di Marzo" ha aperto ufficialmente la 68° Mostra del Cinema di Venezia. Come ha spiegato l'attore che partecipa alla produzione anche in qualità di regista, "non è un film politico, ma sulla questione della moralità: che significa essere disposti a vendere la propria anima per raggiungere un obiettivo?". Il film racconta la storia di un guro della comunicazione giovane e idealista (Ryan Gosling) che si trova a fare i conti con il cinismo e la corruzione propri degli ambienti politici in cui si muove in candidato alla presidenza del Partito Democratico statunitense (George Clooney): la politica è un lavoro seducente dove spesso non si riesce a capire fino in fondo chi recita la parte di Cesare e chi quella di Bruto. Il film pensato nel 2007 è stato in un primo tempo rimandato per il successo riscosso da Obama alle elezioni e poi messo in produzione dopo due anni, quando l'entusiasmo iniziava a svanire: a oggi anche Clooney non è poi così sicuro della rielezione di Obama alla Casa Bianca.
Grande attesa anche per "A dangerous Method" di David Cronenberg che racconta gli albori della carriera di Carl Gustav Jung in un affascinante viaggio nel mondo della psicatria e per "Ruggine", pellicola italiana firmata da Daniele Gaglianone che si avvicina sapientemente al delicatissimo tema della pedofilia, anche grazie alle magistrali interpretazioni di Filippo Timi, Stefano Accorsi e Valeria Solarino. Insomma, come ha dichiarato il direttore del Festival Marco Mueller: "Niente fuochi d'artificio per il mio ultimo mandato ma film belli e forti".