ARCHEOLOGIA, NECROPOLI ETRUSCA DI TARQUINIA / inaspettata scoperta all'interno del Tumulo della Regina. Ultime notizie Tarquinia, Viterbo - Il ritrovamento è avvenuto durante la quarta campagna di scavo dell'Università degli Studi di Torino, della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria Meridionale e della Città di Tarquinia, in collaborazione con l'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro.
 
Gli archeologi impegnati nella quarta campagna di scavi del Tumulo della Regina, nel cuore della necropoli etrusca di Tarquinia, hanno scoperto l'esistenza di una camera secondaria ancora sigillata da una grande lastra di pietra. Nei prossimi giorni si procederà all'indagine accurata dell'ambiente, che presenta ancora tracce del raro intonaco originario.

Il Tumulo della Regina è un'imponente struttura architettonica del diametro di circa 40 metri, pertinente a un personaggio di spicco all'interno della comunità tarquiniese del VII secolo a.C., di rango aristocratico e di ruolo probabilmente regale, vicino alla figura dei re etruschi, definiti dalle fonti antiche lucumoni. Questo sepolcro si è rivelato come la più grande struttura a tumulo di Tarquinia finora nota.

Il Tumulo della Regina si ispira a una tipologia di tombe reali che si ritrova soltanto in un altro ambito del Mediterraneo: nella Cipro di cultura omerica. In particolare, nella necropoli regale di Salamina, sito archeologico dell'area sud-orientale dell'isola, sono presenti tombe con ricchissimi corredi funebri confrontabili direttamente con quelle di Tarquinia, accostabili sia per le grandi dimensioni dell'ingresso che per il tumulo. E' molto probabile che all'origine di questo modello introdotto in Italia centrale ci siano proprio architetti di formazione orientale sbarcati a Tarquinia circa 2700 anni fa, che qui avrebbero introdotto innovativi modelli architettonici


Le ricerche - condotte a partire dal 2008 dall'Università degli Studi di Torino, dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria meridionale e dalla città di Tarquinia, dirette sul campo da Alessandro Mandolesi - hanno rivelato la presenza, nella parte anteriore del sepolcro, di un largo accesso praticabile, probabilmente  coperto in origine da una grande tettoia, utilizzato per le celebrazioni in omaggio al nobile defunto.

Durante la campagna di scavo del 2010 sono stati scoperti, in questo ambiente, i resti di un rarissimo intonaco in gesso alabastrino, secondo una modalità nota nel Vicino-Oriente
(Cipro, Egitto, area siro-palestinese). Si tratta di un esempio di rivestimento murario, finora sconosciuto in Italia, presumibilmente realizzato da maestranze specializzate provenienti dal Levante mediterraneo.

Ma le sorprese non sono finite: in alcuni punti sono emerse tracce di decorazioni dipinte rappresentate, allo stato attuale, da una larga fascia rossa che doveva svilupparsi sui tre lati dell'ingresso, al di sotto e al di sopra della quale si individuano delle raffigurazioni di probabile significato religioso. Fra queste, una figura di difficile lettura disegnata con contorno in rosso e campita in nero. La corposa immagine ha un evidente andamento sinuoso che la avvicina a motivi vegetali o animali del repertorio orientalizzante. Nella parte bassa si sono invece riconosciuti un unguentario di tipo corinzio e forse la mano di un personaggio. L'importanza di questo intonaco dipinto ha reso necessario l'intervento dell'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro.

Le pitture del Tumulo della Regina sembrerebbero realizzate secondo la più antica tecnica pittorica ricordata dalla storiografia artistica (in particolare da Plinio il Vecchio), "inventata" da maestri greci fra l'VIII e il VII secolo a.C. Se il prosieguo degli scavi confermerà, come sembra, la datazione dei decori (decenni attorno alla metà del VII secolo a.C.), si tratterebbe della più antica manifestazione di pittura funeraria tarquiniese, realizzata peraltro in un ambiente aperto, destinato perciò ai vivi, dominato da una larga scalinata profondamente scavata nella roccia e destinata come una tribuna ad accogliere i partecipanti alle esequie e alle successive cerimonie. La nuova testimonianza rialzerebbe così di qualche decennio le prime esperienze pittoriche del centro etrusco, noto nel mondo proprio per le sue tombe dipinte.


La campagna di scavi in corso ha portato una nuova, inattesa scoperta: la presenza di una camera laterale al sepolcro principale.


Commenti

  nessun commento...
add
add

Altre News Cultura

La più antica civiltà d'Italia, testimonianza dei Rinaldoniani vicino Viterbo

Cosa avvenne nel remoto passato in quel territorio dell’Italia centrale che oggi chiamiamo...

SAN VITO, MINIERA DI PIOMBO ED ARGENTO DI MONTE NARBA / in Sardegna ricchi tesori

Già esplorata a metà Settecento da Carlo Gustavo Mandel, console di Svezia a Cagliari, la miniera...

ARCHEOLOGIA, TARQUINIA, SCAVI DI GRAVISCA / ricerche nello scavo di Gravisca tra le 10 importanti scoperte mondiali

Ultime news Tarquinia, archeologia e storia - UnoNotizie.it - Le ricerche nello scavo di Gravisca,...

TOSCANA, SOVANA / quest'anno un francobollo ricorda 1000 anni dalla nascita di Papa Gregorio VII

Un francobollo, nel 2020,  per il millesimo della nascita di San Gregorio VII Papa. La...

I MURALES DEL BORGO DEI PESCATORI/ a Passoscuro i bellissimi murales resistenti alle tempeste

Le dune di Passo Oscuro sono un bellissimo ambiente dunale di circa tre chilometri, attraversato...

GIORNATE FAI DI PRIMAVERA / 23 e 24 marzo apertura straordinaria di oltre 1.100 siti in 430 località d’Italia

Ultime news - unonotizie.it - Lo splendido paradosso della bellezza italiana è l’essere insieme...

ARCHEOMAFIE / patrimonio culturale e aggressione criminale: il fenomeno delle archeomafie

“Guardate la definizione che di Archeologo ed/od Archeologia fornisce la Treccani, come pure...

TARQUINIA, NUOVO LIBRO SILVANO OLMI / sabato 26 gennaio presentazione di “Non solo la Ciociara” sulle violenze di guerra

Ultime news - unoNotizie.it - Sarà presentato sabato 26 gennaio 2019, alle 17, nella sala del...