20 LUGLIO 1969: L'UOMO CONQUISTA LA LUNA. a 42 anni dal primo storico sbarco sulla Luna. VIDEO. Ultime notizie Roma - Sono passati 42 anni dal quel
20 luglio, giorno in cui il comandante della spedizione, Neil Armstrong,
comunicò alla sala controllo della Nasa a Houston di aver conquistato
la Luna. E fu lui a mettere per primo il piede sul suolo del nostro
satellite. Ma furono in due, Neil Armstrong e Buzz Aldrin, a passeggiare
sulla luna, raccogliendo materiale (22 kg di rocce lunari) e scattando
foto.
E furono loro due a conficcare al suolo la bandiera
degli Stati Uniti d'America. Il terzo membro della spedizione rimase
invece in orbita nel modulo Columbia, in attesa di ricongiungersi al
modulo Eagle utilizzato per l'allunaggio, che avvenne 22 ore
dopo.
La missione si concluse con il ritorno sulla
terra, con un ammaraggio perfetto nell'oceano Pacifico il 24 luglio, a
circa 640 Km dalle Wake Island e 24 chilometri dalla nave che li
recuperò, la USS Hornet. Gli astronauti lasciarono oltre alla bandiera
anche una targa con sopra scritto: "Qui uomini dal pianeta Terra fecero
il primo passo sulla Luna - Luglio, 1969 D.C. - Siamo venuti in pace per
tutta l'umanità".
Come entrò in orbita l'Apollo
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Il lancio della navicella Apollo
avvenne tramite un razzo dalle proporzioni enormi: il Saturn misurava
circa 110 metri di altezza. Nella piattaforma di lancio (Cape Kennedy),
all’istante zero del conto alla rovescia, i cinque motori a razzo del
primo stadio del "Saturn V" sviluppavano 3400 ton di spinta, sollevando
l’insieme del vettore, pesante 2900 ton.
Dopo due minuti e
mezzo dall’accensione terminava la combustione dei motori a razzo del
primo stadio che bruciava ossigeno ed idrogeno liquidi. Il razzo si era
così sollevato da terra di ben 65 chilometri e possedeva una velocità di
circa 8.700 Km/ora.
Il secondo stadio, che funzionava per sei
minuti e sviluppava 510 ton di spinta, immetteva il complesso per la
missione lunare in un’orbita quasi circolare a 185 km dalla superficie
terrestre, portando la velocità a circa 25.000 km/ora.
Dopo due
o tre rivoluzioni terrestri, si accendevano i motori del terzo stadio
che collocava il treno lunare in un’orbita di trasferimento sino a
raggiungere la traiettoria prefissata con destinazione la
Luna.
Dopo cinque minuti e mezzo di propulsione, l’altezza
raggiunta era di 300 Km e la velocità di circa 29.000
km/ora.
Durante il viaggio d’avvicinamento al nostro satellite,
venivano effettuate varie manovre con i moduli per trovare la posizione
necessaria per la discesa, considerando che i moduli di comando e di
servizio rimanevano in orbita lunare, a circa 110 km dalla sua
superficie.
Il programma Apollo
Il programma
Apollo incluse undici voli con esseri umani a bordo, quelli tra la
missione Apollo 7 e l'Apollo 17, tutti lanciati dal John F. Kennedy
Space Center, in Florida. Tutti questi lanci ad eccezione di Apollo 10
che partì dalla rampa 39B, furono effettuati dalla rampa (PAD) 39A.
Nelle missioni dall'Apollo 4 all'Apollo 6 non furono utilizzati
astronauti (ufficialmente non esistono le missioni Apollo 2 e Apollo
3).
L'Apollo 1, pianificato come il primo con esseri umani,
venne distrutto da un incendio durante un test precedente al lancio.
L’astronave con i tre astronauti, V. Grissom, E. White, R. Chaffee, a
bordo avrebbe dovuto effetuare il primo collaudo in orbita terrestre il
21 Febbraio 1967, ma poco meno di un mese prima, durante una prova di
collaudo generale sulla rampa di lancio, scoppiò un incendio nel modulo
di comando. I tre astronauti morirono carbonizzati nel disperato
tentativo di fuggire a causa di un blocco del portello. Il programma fu
ripreso dopo un anno e mezzo di ritardo.
La fine del programma
Apollo
Sebbene inizialmente fossero
state pianificate altre 3 missioni, le Apollo 18, 19 e 20, a causa dei
tagli al budget della NASA, e alla decisione di non produrre una seconda
serie di missili Saturn V, queste furono cancellate. I fondi vennero
così ridistribuiti per lo sviluppo dello Space Shuttle e i Saturn V
messi a disposizione del programma Skylab.Ma fu utilizzato un solo
Saturn e gli altri sono ora in mostra nei musei.
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