Il problema della “monnezza” non attanaglia solo Napoli ma anche una frazione dimenticata dal Comune di Viterbo: Grotte S. Stefano.
Basta fare una passeggiata per il paese per constatare che sterpaglie ed erbacce regnano sovrane, che intorno ai cassonetti vengono abbandonati cumuli di rifiuti ingombranti destinati ad essere raccolti nell’isola ecologica realizzata nella zona artigianale ed inaugurata due mesi fa da Provincia e Comune ma ancora chiusa, nonostante l’Assessore Comunale competente abbia dichiarato al TG3 che è “già funzionante”.
Ecocentro quindi come l’ex mattatoio di via Morgantini, ristrutturato di recente dal Comune di Viterbo con fondi prevalentemente della Regione Lazio, ma non fruibile da parte dei cittadini curiosi anche di conoscere la destinazione d’uso dell’immobile ancora non chiara.
L’Amministrazione Comunale assicura che questi problemi verranno presto risolti, e questo ci conforta.
Così come è stato risolto quello soprattutto estivo della disinfestazione o quello dell’apertura della stazione ferroviaria, del collegamento di via della Stazione con la lottizzazione quadrifoglio, della pulizia del paese e del cimitero, dell’illuminazione di via Tagliamento, della regolamentazione dei parcheggi di piazza dell’Unità, risistemata da poco e trasformata in un “budello” a senso unico che incanala solo macchine, perdendo così il carattere di “Piazza” intesa come centro civico di incontro e di confronto.
Tutte questioni urgenti e conosciute dall’Amministrazione Comunale per i numerosi interventi in Consiglio del consigliere locale Francesco Guancini.
Ma il problema più pressante che i cittadini di Grotte avvertono, specialmente dopo la soppressione delle Circoscrizioni, è quello di un maggiore decentramento che si può realizzare e con una maggiore presenza in paese dell’Assessore al Decentramento e ancora meglio con il potenziamento degli uffici comunali: due impiegati, un tecnico, due vigili, due cantonieri.
Ci sembra il minimo da realizzare affinché a Grotte S. Stefano, per gli abitanti e per tutti coloro che si trovano a passare o a soggiornare da queste parti, non sia più difficile passeggiare, sostare, vivere civilmente il Paese.
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