Dopo-terremoto Abruzzo, ultime notizie l'Aquila - All’Aquila il FAI – Fondo Ambiente Italiano ha riconsegnato alla città la Fontana delle 99 Cannelle dopo i lavori di consolidamento e di restauro.
Presenti alla cerimonia Ilaria Borletti Buitoni, Presidente FAI – Fondo Ambiente Italiano e Massimo Cialente, Sindaco dell’Aquila insieme a Giovanni Chiodi, Presidente Regione Abruzzo e Commissario Straordinario per la Ricostruzione, Roberto Cecchi, Segretario Generale Ministero per i Beni e le Attività Culturali e alla presenza di Giuseppe Molinari, Arcivescovo dell’Aquila.
Sono intervenuti alla presentazione anche Jarno Trulli, con l’Associazione Abruzzo nel cuore e Marina Forquet Famiglietti, Head of HR Italy di Borsa Italiana, entrambi main sponsor di questo ambizioso restauro.
Agire subito, e bene. Ponendosi un obiettivo preciso. E realizzarlo mantenendo l’impegno preso. E’ successo all’Aquila: otto mesi dopo l’inizio dei lavori, il FAI – Fondo Ambiente Italiano, dopo essersi fatto interprete della volontà di numerose aziende italiane e numerosi privati di portare subito un importante segno concreto di partecipazione al dramma dei concittadini aquilani, mantiene la promessa fatta in uno dei momenti più drammatici della recente storia del nostro Paese. Il restauro della Fontana delle 99 cannelle - primo e unico intervento portato a termine su un monumento del centro storico - è stato completato.
Il FAI, assieme a tutti coloro con i quali ha lavorato, consapevole del dramma materiale e sociale ancora così vivo all’Aquila, ma al tempo stesso certo che la dignità di un popolo passa sempre attraverso la propria cultura e la propria storia, restituisce oggi agli aquilani il simbolo stesso della loro città. Questa piazza-fontana, unica nel suo genere in Italia, torna dunque a essere luogo privilegiato di aggregazione per i suoi cittadini, come è stato per secoli prima del dramma del terremoto.
È una buona notizia per L’Aquila, e le buone notizie non sono così frequenti dopo il 6 aprile 2009: davanti agli occhi abbiamo ancora una città “chiusa”, un centro storico distrutto e deserto e drammatici disagi per i cittadini.
Tuttavia questo restauro è un piccolo grande passo alla ricerca dell’identità perduta della città e il FAI, assieme a tutti coloro che hanno creduto in questa iniziativa, è felice e commosso di poter restituire questo luogo ai suoi abitanti, non solo per la naturale soddisfazione di veder realizzato in tempi brevi un progetto complesso, ma anche per il risultato emotivo legato a questo evento: i cittadini sono di nuovo “padroni” della fontana per urlare la voglia della gente di tornare alla normalità.
Perché dalla fiducia nella propria cultura nasce la forza morale per resistere e anzi contrapporsi alle avversità, per credere che in un futuro non troppo lontano L’Aquila potrà tornare come prima.
Il FAI sa bene che il restauro della Fontana non può migliorare la vita quotidiana di una popolazione ferita, allontanata dalle proprie case e tuttora dispersa in un ambiente estraneo e spesso inospitale; ma vedere e ascoltare l’acqua scorrere di nuovo dalle 99 cannelle speriamo possa portare un po’ di calore e di speranza. Da questo luogo, che dal XIII secolo rappresenta la fondazione della città intorno ai suoi 99 quartieri, viene oggi nuovamente lanciata la forte richiesta di riavere la propria città come era prima del 6 aprile.
Ma questo restauro porta con sé un’altra riflessione e cioè la dimostrazione che è possibile, se lo si vuole fortemente, superare le difficoltà e realizzare l’obiettivo che ci si è prefissato. Per questo il FAI, che per la prima volta è intervenuto per il restauro di un monumento che non gli è stato affidato né in proprietà, né in concessione, ma sul quale ha semplicemente operato il necessario restauro, ha attivato un modello di intervento molto particolare, che coinvolgesse diversi “attori”, con una formula che ha consentito a ciascuno di partecipare secondo le proprie forze. La Fondazione si è mobilitata infatti subito dopo il terremoto, lanciando una campagna di raccolta fondi “SOS Monumenti Abruzzo”, e mettendo a punto un progetto in cui si è fatto portavoce e rappresentante di una mobilitazione civile di più soggetti che desideravano partecipare concretamente al salvataggio del patrimonio artistico dell’Aquila. È nata così la cordata solidale di aziende e privati che ha consentito la completa realizzazione del progetto.
Nonostante all’apparenza il terremoto del 6 aprile e le numerose scosse successive non avessero causato alla Fontana danni catastrofici, un esame più approfondito delle sue strutture ne ha rivelato il pericolosissimo stato di instabilità. D’accordo con il Sindaco dell’Aquila, il Presidente della Regione Abruzzo, la Protezione Civile e il Ministero dei Beni Culturali il FAI si è subito attivato per realizzare il progetto di consolidamento.
La prima fase dei lavori ha riguardato: la messa in sicurezza e il consolidamento strutturale del monumento; la ricucitura delle parti danneggiate; il risanamento delle perdite d’acqua; il consolidamento del muro e della porta d’ingresso alla città; l’impermeabilizzazione e il trattamento del pavimento.
La seconda fase ha visto il restauro degli elementi decorativi danneggiati; la pulitura dei licheni e delle macchie presenti sul rivestimento lapideo e sulle vasche.
Il FAI esprime inoltre un importante ringraziamento alla soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggio dell’Aquila e in particolare al funzionario di Zona arch. Gianfranco D’Alo’ che ha seguito con grande passione e partecipazione i complessi lavori di restauro.
Come precedentemente annunciato il costo complessivo del restauro della Fontana delle 99 cannelle è stato contenuto in 750.000 euro.
Partner principale di questo ambizioso restauro è stato Jarno Trulli con l’associazione Abruzzo nel cuore, così come fondamentali sono stati Borsa Italiana e ASSOSIM che subito hanno aderito alla richiesta di collaborazione del FAI. Mapei ha donato quindi i materiali necessari per il consolidamento, il restauro e l’impermeabilizzazione; Edimo Restauri Srl e Eugeni Pericle Srl hanno eseguito i lavori di restauro regalandone una quota; Daria Ripa di Meana, Bruno Salvatici dello Studio di Architettura Salvatici-Ripa di Meana di Perugia, lo Studio Claudio Menichelli di Assisi e lo Studio Walter Bianchi di Giano dell’Umbria hanno offerto pro bono lo studio di progettazione e la direzione dei lavori di restauro; anche Keen Comunicazione ha offerto pro bono la campagna stampa e il sito dedicato.
Infine il FAI desidera rivolgere un calorosissimo ringraziamento alle sue delegazioni, che con vari eventi in tutta Italia hanno raccolto cifre significative per questo restauro, agli oltre 2500 iscritti FAI e a tutti gli italiani che hanno aderito all’appello “SOS Monumenti Abruzzo”.
Il restauro della Fontana delle 99 cannelle è un primo passo concreto, in attesa che tutta la città rinasca. Un luogo dove l’anima ferita possa trovare sollievo nella tradizione culturale e nella bellezza.
Fonte: Ufficio Stampa FAI
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