Oggi tutti in piazza a Montecitorio, dove sarà sfornato pane e verrà spiegato il percorso di una filiera che fa lievitare il prezzo del pane dal campo alla tavola.
Come si passa dai pochi centesimi riconosciuti per i prodotti agricoli in campagna agli euro i consumatori?
Questo accade per praticamente tutti i generi alimentari più consumati normalmente, ma nel caso specifico del pane è bene evidenziare che parliamo di un prodotto finito che è venduto a prezzi anche dodici volte superiori a quello del grano.
I prezzi dei prodotti della panificazione hanno subito un progressivo aumento con rincari del 419 per cento negli ultimi venti anni.
Questo è quanto dichiara la Coldiretti, che sottolinea come questa crescita non sia giustificata, considerato che il costo del grano equivale praticamente a quello del 1985.
Infatti, se nel 1985 il prezzo del grano era di 23 centesimi al chilo e quello del pane di 52 centesimi, oggi un chilo di grano è venduto al prezzo di circa 20 centesimi mentre un chilo di pane è acquistato dai cittadini a valori che possono raggiungere i 2,7 euro al chilo.
Insomma, per chi mastica un po' coi numeri, non è difficile fare due calcoli e concludere che il prezzo del pane è aumentato del 750 per cento.
L’Adoc, insieme ad Adusbef, Codacons e Federconsumatori hanno indetto questo sciopero nazionale per contestare con decisione l’aumento dei prezzi al consumo dei generi alimentari, pane, pasta e latte per primi.
Si aderisce all'iniziativa non comprando pane e pasta per l'intera giornata di protesta.
Cristiano De Amicis
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