Vorrei segnalare con la presente una ulteriore anomalia relativa alla costosa macchina dei concorsi pubblici nella pubblica amministrazione italiana. In Italia esistono circa 100.000 vincitori ed idonei di pubblici concorsi (secondo dati CGIL) che, una volta terminate le procedure concorsuali, restano anche per svariati anni in attesa dell'assunzione. Si tratta di una questione di cui si è sempre parlato molto poco, evidentemente per motivi di convenienza.

Il problema maggiore sta proprio nel fatto che il Paese non conosce tutta la verità sui pubblici concorsi. La pubblicazione di nuovi bandi viene sempre ampiamente pubblicizzata, ma non avviene lo stesso per quanto accade dopo, ossia per la situazione con cui gli "sfortunati" vincitori si trovano successivamente costretti a confrontarsi.
L'assurdità maggiore sta nel fatto che le pubbliche amministrazioni possono procedere all'indizione di nuovi concorsi solo previa autorizzazione della Funzione pubblica per la necessaria copertura finanziaria. Ma una volta proclamati i vincitori la copertura finanziaria pare non esistere più, e tanti giovani sono costretti a vivere in una forte situazione di incertezza anche per parecchi anni.

D'altro lato, il bisogno cronico di personale negli uffici pubblici porta al nascere e consolidarsi di un altro grosso problema, quello degli interinali e precari nella PA. Ne deriva una situazione sconcertante: da un lato vincitori ed idonei di concorso non assunti e disoccupati per svariati anni e dall'altro l'accentuarsi del fenomeno del precariato. Ovvero, una situazione di grande difficoltà per tantissime persone, sia vincitori di pubblici concorsi che interinali, tutti allo stesso modo beffati da un sistema pubblico inefficiente, che da un lato non riconosce ai vincitori di concorso il diritto conquistato sul campo all'assunzione a tempo indeterminato e dall'altro alimenta fatue speranze di stabilizzazione in coloro che hanno sottoscritto solo un contratto di lavoro a tempo  determinato.

I vincitori ed idonei di pubblico concorso hanno quindi deciso di tentare un'azione comune, al fine di sensibilizzare maggiormente le istituzioni e soprattutto l'opinione pubbblica, costituendosi nel Comitato Nazionale XXVII Ottobre (dalla data della prima manifestazione comune tenutasi dinnanzi a Montecitorio).

Cinzia Nannipieri, Comitato nazionale XXVII ottobre
 

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