Perugia, Bastia Umbra: convection di Futuro e Libertà
- "Fini, come e' stato il grimaldello del passaggio dalla prima alla seconda Repubblica nel '93, oggi fa un altro passaggio dalla seconda alla terza repubblica". Lo ha detto il capogruppo di Fli, Italo Bocchino, nel corso della trasmissione 'In onda' su La7. "Oggi, quindi, e' nata la terza repubblica", aggiunge Bocchino che conclude il suo ragionamento "Berlusconi puo' pure decidere di tirare a campare, di galleggiare, di abbarbicarsi come Saddam Hussein dentro Palazzo Chigi ed arrivare all'ultimo giorno di legislatura. Pero', sta di fatto, che da oggi e' un'altra storia."


lnfatti, il presidente della Camera e leader di Futuro e Libertà Gianfranco Fini ha chiesto dal palco di Bastia Umbra, in provincia di Perugia, le dimissioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per il bene dell'Italia e l'avvio di negoziati per formare un nuovo governo di centrodestra. Gianfranco Fini, che ha fondato con Silvio Berlusconi il Partito della Libertà dal quale è stato espulso lo scorso luglio, ha detto che membri di Futuro e Libertà sosterranno un nuovo governo guidato da Silvio Berlusconi solo se il premier accetterà alcune condizioni.

Fini ha sottolineato che le nuove condizioni comprenderanno un nuovo programma per aiutare il Meridione del Paese e rilanciare l'occupazione, e una riforma della legge elettorale. "Abbiamo bisogno di una nuova agenda, un nuovo programma; il centrodestra che esisteva quando il Partito della Libertà è stato fondato non esiste più", ha affermato. Se Berlusconi non accetterà alcune condizioni, i membri del partito di Fini si dimetteranno dall'attuale governo, ha aggiunto.

Un ministro, un viceministro e due sottosegretari fanno parte di Futuro e Libertà. "Se Berlusconi vuol mostrare il suo amore per il Paese ... la cosa giusta da fare per lui è dimettersi, innescare una crisi e avviare una nuova fase in cui il programma del centrodestra e l'agenda siano rapidamente ridiscussi e prendiamo atto dell'intera situazione".

Altri passi salienti del discorso di Gianfranco Fini alla convention di Perugia

Sul palco  tra gli applausi della folla entusiasta, Gianfranco Fini espone le sue conclusioni: “Abbiamo il diritto di essere molto soddisfatti. C’è chi ci aveva liquidato indicandoci come quattro gatti [...]  ora siamo politicamente determinanti per le sorti de governo”.

“Il nostro è un progetto ambizioso – incalza il Presidente della Camera Fini– Il Pdl non è capace di incarnare i progetti che aveva. Il nostro grande progetto è animare il moderatismo italiano con uno spirito autenticamente riformatore”. E Fini prosegue dicendo ”Futuro e libertà non sarà mai sinonimo di pensiero debole, ha un processo ambizioso che si riassume nella volonta’ di far nascere quel soggetto politico alla base dell’intuizione del Pdl. Cio’ – ha ripetuto – non vuol dire conservare l’esistente ma cambiare volto alla società e ammodernare le istituzioni, un progetto che non e’ contro il Pdl, ci sono tante donne e uomini nei confronti dei quali non possiamo avere nulla che sia polemico e per certi aspetti non siamo contro Berlusconi, siamo piu’ ambiziosamente oltre il Pdl e oltre Berlusconi perche’ quella pagina si e’ chiusa. Vogliamo recuperare il tanto, troppo tempo perduto”.

Parlando poi di sicurezza: ”Il problema della cittadinanza è una grande sfida culturale”  ha detto Fini in uno dei passaggi del suo intervento. ”Non contestiamo la legittimita’ di allontanare i clandestini e mi rifiuto di pensare che questo centrodestra si faccia soltanto portavoce di un certo leghismo deteriore che risolve tutto con la propaganda dell’immigrato clandestino che se ne vada”.


La societa’ del futuro e’ una societa’ che cambia – ha evidenziato Gianfranco Fini – e non bisogna essere miopi, ma bisogna guardare proprio a questi giovani che vengono in Italia o che in Italia sono nati. Non si deve distinguere tra bianchi e neri, cittadini italiani e stranieri, omosessuali o eterosessuali, perchè è importante la persona. “La persona è al centro di tutto” ha sottolineato Fini.

Il presidente della Camera parla anche delle riforme: ”Si parla di riforme, se ne parla da almeno vent’anni. Il federalismo fiscale non e’ un pericolo perché c’è stata l’accortezza di prevedere un fondo di compensazione nazionale, che per una lunga fase assicura che il Meridione non venga abbandonato a se stesso. Sarà quindi una bella sfida per le classi politiche meridionali. Sarebbe pero’ privo di senso non ultimare il percorso di riforma federale dello Stato senza un Senato delle regioni e senza dar chiara indicazione per le competenze, per non dar vita ad una riforma incompiuta”. Il presidente della Camera critica, quindi, alcune azioni di governo ”Si devono mettere in campo politiche di ripresa.

Non si può liquidare tutto parlando di assurde congiure o che c’e’ il governo del fare. Il leader di Fli continua: “Possibile che se personalità come Mario Draghi od Emma Marcegaglia indicano come prioritario il rilancio del Paese o della produttività si mitighi sempre tutto come ipotetiche o assurde congiure o si dica che tutto va bene perche’ c’e’ il governo del fare?

A me sembra piuttosto che ci sia il governo del fare finta che tutto vada bene senza tenere conto dei problemi della società”. Fini parla poi di “investimenti per ricerca e innovazione”, sburocratizzazione della Pubblica amministrazione e “nuove regole per gli appalti con trasparenza e legalità”,  “legare il salario alla produttività”,  “fondi per le aree sottosviluppate che non possono essere piu’ un bancomat che usa Tremonti quando la Lega glielo chiede perche’ tanto sono per il sud”, ma “vanno concentrate su su poche, pochissime grandi opere” infine di  “fiscalità di vantaggio per il Sud”. A questi punti Gianfranco Fini ha aggiunto la “stabilizzazione dei precari”.

Secondo il leader di Fli, “basterebbero queste cose per tentare un avvio di ripresa”. Parlando del sostegno di Fli al governo, Gianfranco Fini ha detto “Ci hanno chiesto di essere chiari… Il patto di legislatura per noi è possibile solo se c’e’ una nuova agenda politica e un patto di governo da qui al 2013′‘. Un “nuovo patto sociale” con la convocazione degli “stati generali dell’economia e del lavoro”. E’ questo il passaggio fondamentale, secondo Gianfranco Fini, per poter parlare di un patto di legislatura. Il leader di Fli ha fatto riferimento al patto per la crescita stretto da datori di lavoro e sindacati “assente la politica, perche’ la politica ha la testa altrove”.

E ancora un attacco a Silvio Berlusconi: ”Il decadimento morale non è figlio della modernità, qualcuno dice che sono i tempi. Io non credo. Dipende dalla perdita del decoro, del rigore dei comportamenti di chi e’ chiamato ad essere d’esempio come personaggio pubblico’‘.

Poi il leader di Fli, nel suo intervento alla Convention nazionale di Futuro e Liberta’ a Bastia Umbra, cita una frase del Papa, Benedetto XVI: ”La spazzatura non e’ solo nelle strade ma anche nelle anime e nelle coscienze”, facendola propria aggiunge: ”La politica del decadimento morale non se ne puo’ lavare le mani”.

E Fini va in affondo ”Le nostre responsabilità non ci spaventano, diamo ad altri l’onore di dimostrare se ha davvero a cuore l’interesse del Paese o vuole rimanere a Palazzo Chigi in attesa che passi la bufera”. In chiusura del discorso, Gianfranco Fini tra gli applausi dice: ”Il problema per noi non e’ il gioco del cerino o chi stacca la spina, perchè e’ chiaro che se continuiamo con le furbizie e i tatticismi la spina la staccheranno gli italiani che sono stanchi di un governo che non governa”. ”Gli italiani sono stanchi di chi intende la stabilita’ come un paracarro. Non c’è niente di più stabile e immobile di un paracarro. Ma il Paese ha invece bisogno di istituzioni capaci di rispondere ai problemi reali”.


E in conclusione: “Nuova agenda, nuovo programma” e, soprattutto, Berlusconi “deve prendere la decisione di rassegnare le dimissioni” dice Gianfranco Fini nel passaggio chiave del suo discorso alla convention di Fli. “Il presidente Berlusconi deve mostrare il coraggio politico che in altri momenti ha mostrato, lui deve avere il colpo d’ala, deve salire al Colle, dichiarare che la crisi e’ aperta di fatto e avviare fase in cui rapidamente si ridiscuta l’agenda e di verifichi la natura della coalizione”, ha detto il leader di Fli. “Sarebbe una bella svolta del predellino, e noi non ci tireremo indietro”, ha aggiunto Fini sollecitando Berlusconi a “mostrare per davvero il suo amore per l’Italia, il disinteresse”.

Fini ha aggiunto " e il premier deve mostrare il coraggio di rassegnare le dimissioni e dichiarare che la crisi è aperta di fatto. Se questo non accadrà, Ronchi, Urso e gli altri non resteranno un minuto in più in quel governo. Per noi è chiara una cosa sola: se continuiamo con i giochetti di palazzo, la spina la staccheranno gli italiani”.


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