CELEBRAZIONI UNITA D'ITALIA / Giorgio Napolitano: Celebrare l'Unità d'Italia senza cedimenti
Il monito del capo dello Stato: "Si è diffuso l'orrore della retorica e c'è riluttanza a parlare degli eroi. Ma cos'è il nostro Risorgimento se non una storia di eroi?"
Celebrazioni Unità d'Italia, ultime notizie Roma - Le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia devono svolgersi "senza complessi né cedimenti". Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione dell'inaugurazione della mostra 'Gioventu' ribelle' al Vittoriano, che celebra i giovani eroi del Risorgimento.
Il 150^ anniversario è una "occasione da non perdere per rinnovare la consapevolezza della nostra identità come nazione. Dobbiamo portare in profondità il programma delle celebrazioni senza complessi né cedimenti. Perchè siamo un Paese in cui si è diffuso l'orrore per la retorica- ha proseguito il presidente- ma così si buttano via molte cose. Per esempio c'è la riluttanza a parlare di eroi. E cosa è il Risorgimento se non una storia di eroi? In altri Paesi- ha ammonito il capo dello Stato- c'è più attenzione a non deprimere il proprio patrimonio nazionale. Liberiamoci da questi complessi e stiamo attenti alle ricostruzioni polemiche e distruttive del Risorgimento".
IL PROBLEMA DEL MEZZOGIORNO "è rimasto la più grave incompiutezza" dopo l'Unità d'Italia, ha poi aggiunto Napolitano, ma "non si può mettere sul conto degli eroi che hanno fatto l'unità, non è colpa di Mazzini, Garibaldi o Cavour". Piuttosto, ha sottolineato, le incompiutezze sono da ascrivere a "gravi insufficienze dello Stato".
"IL SENSO DELL'UNITA' PREVALGA SULLE TANTE TENSIONI DI OGGI" - Infine, un cenno all'attualità politica: "Il senso dell'unità del Paese deve prevalere sulle tante tensioni che oggi ci sono nel Paese, che si possono comprendere ma senza esagerare".