La proposta, corredata da una mole di documenti che la sostengono e che esaltano il valore di questa antica città, è venuta direttamente dal professor Marco Mancini, Magnifico Rettore dell’Università della Tuscia e membro della Commissione Italiana per l’UNESCO. Ed anche in forza di questo incarico la proposta del Rettore assume più valore.
Il professor Vania Di Stefano il 25 ottobre 1995 fu nominato membro della Commissione Tuscia-Unesco istituita il 1 marzo 1995. Subito si attivò al fine di promuovere l’inserimento del sito archeologico di Falerii Novi, fra i beni archeologici protetti dall’UNESCO.
Ora è il professor Marco Mancini a rilanciare la proposta. Lo ha fatto nel corso del convegno svolto all’amministrazione provinciale di Viterbo sul tema “ Patrimonio Mondiale UNESCO e la Rete Europea dei geoparchi: la candidatura della Tuscia”. Come ha evidenziato il Magnifico Rettore, anche la dottoressa Anna Maria Moretti il 30 giugno del 1995 comunicò ufficialmente di aver inviato parere favorevole al Ministero del beni Culturali.
La responsabile della Soprintendenza archeologica del Lazio, è ancora oggi fautrice del progetto. “Più che d’accordo- ha detto la dottoressa Moretti- anche perché la proposta giunge da un autorevole rappresentante della cultura italiana. L’unicità del territorio viterbese- ha aggiunto- considerando anche Vulci, rende agevole pensare ad un percorso con grandi itinerari culturali che richiamerebbe il grande pubblico.
Lo straordinario scenario paesaggistico e le necropoli rupestri aumenterebbero l’interesse”. Falerii Novi fu costruita dai Romani fra il 240 e il 230 a.C. decadde nel IV secolo d.C. Quasi interamente conservata, ha una cinta muraria con 3 porte integre ed una parzialmente intatta. Ci sono resti di un grande edificio pubblico e due tratti stradali riportati alla luce negli anni sessanta. I lavori hanno scoperto anche l’area del teatro, l’anfiteatro, la necropoli ed i sepolcri monumentali. Tutto ha bisogno di un robusto restauro.
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