Il Tuscia in Jazz Festival si conferma sempre di più come una delle maggiori realtà italiane ed europee. Per il secondo anno consecutivo il Jazz at Lincoln Center, la più importante istituzione al mondo per il jazz, ha scelto il festival viterbese per rappresentare l’Italia del jazz durante i festeggiamenti del Columbus Day a New York.
L’Italian Jazz Days di New York, organizzato dal Jazz at Lincoln Center e Italian Culture Institute of New York City, nasce con lo scopo di consolidare il legame che da sempre esiste tra il jazz americano e quello italiano.
Basti pensare a grandi interpreti italo americani come Nick La Rocca. Ma la lista degli italo-americani che hanno creato il jazz non si ferma qui. Vorremmo ricordare Leon Roppolo che fu il primo grande clarinettista della storia del jazz, Joe Venuti il primo violinista, Eddie Lang (Salvatore Massaro) il primo chitarrista, Arnold Loyacano il primo contrabbassista, Tony Sbarbaro il primo batterista, Adrian Rollini fra i primi sassofonisti, Santo Pecora fra i primi trombonisti, Jimmy Durante (che diventerà celebre nel cinema) il primo pianista e via dicendo fino ad arrivare ai grandi cantanti Frank Sinatra, Dean Martin (Dino Crocetti), Tony Bennett (Antonio Benedetto); ai grandi compositori: Henry Mancini, Harry Warren (Salvatore Guaragna), Peter De Rose; ai grandi direttori d’orchestra: Nat Natoli, Guy Lombardo, Don Costa; ai grandi solisti del dopoguerra: Joe Pass (Passalacqua), Carl Fontana, Pete e Conte Candoli, Jimmy Giuffre, Tony Scott (Sciacca), Bucky Pizzarelli, Hank D’Amico, Chuck Mangione, Joe Lovano, Chick Corea, Scott La Faro, Johnny Guarnieri, Frank Rosolino, George Masso, Sonny Russo, Joe Morello, Buddy De Franco, Louie Bellson (Balassoni), Charlie Mariano…
In poche parole gli italiani rappresentano una delle colonne portanti della storia della musica americana del 900.
Dunque è un grande onore quello toccato al Tuscia in Jazz Festival. Ecco la motivazione riportata nella lettera d’invito dal Jazz at Lincoln Center: “we will have in conjunction with the Italian Culture Institute of New York City a week of Italian Jazz musicians performing at Dizzy’s Club Coca Cola. We would like to have you as participant to the event knowing your love and support for Jazz. We had known about your great Festival, Summer Camp and Jimmy Wood Award for a while and our invitation to you is part of our strategy to bring together the international jazz family. Some of the guest performers (Dado Moroni, Flavio Boltro and Eugenio Macchia ) have been speaking highly about your commitment for Jazz. And the quality of the Artists invited at your festival and summer camp (Kenny Barron, Bobby Watson, Joey DeFrancesco,a.o.) is the prove of your commitment and loyalty to American greatest Art Form: Jazz”
L’evento ovviamente non sarò importante solo per il Tuscia in Jazz, ma anche per la promozione della Provincia di Viterbo e della Regione Lazio che saranno le uniche rappresentate presso l’Istituto della Cultura Italiana di New York.
“ Essere invitati per due anni consecutivi dall’importante istituzione americana – dichiara Italo Leali direttore del Tuscia in Jazz – è per noi un grande onore. Non avremmo mai creduto nove anni fa, quando abbiamo iniziato, di raggiungere tali traguardi in cosi pochi anni. In Italia esistono quasi 2.000 festival di jazz ed alcuni molto più vecchi e rinomati di noi. Siamo grati al Jazz at Lincoln Center per averci offerto questa opportunità e per la richiesta di essere loro collaboratori nell’iniziativa. Si tratta di un esperienza unica che ci ripaga di tutte le fatiche di questi anni, oltre a dimostrare che le scelte fatte dal festival sono state quelle giuste. Puntare sui grandi nomi storici del jazz mondiale e sui giovani talenti è stata la scelta che ci ha reso diversi da tutti i festival italiani. Ora ci possiamo definire finalmente un evento internazionale.
Spero che il Tuscia in Jazz Festival sia all’altezza per rappresentare la provincia di Viterbo e l’Italia durante il Columbus Day e che con il nostro evento la Tuscia sia sempre più conosciuta nel mondo. L’anno passato ho potuto constatare personalmente la sorpresa degli americani alla vista delle immagini del nostro territorio.
La provincia di Viterbo è un psoto straordinario e ricco di storia ma ancora poco conosciuto. Sarebbe importante per noi e per il viterbese, ricevere un appoggio maggiore in questa iniziativa. Il mio è un appello che lancio a tutte le istituzioni del viterbese. Abbiamo bisogno di voi! L’anno passato siamo stai lasciati praticamente quasi soli. Fatta eccezione per la Fondazione Carivit e la Camera di Commercio di Viterbo, a cui và il mio ringraziamento, nel 2009 la provincia di Viterbo e la Regione Lazio ci hanno abbandonati a noi stessi. Ci siamo dovuti autotassare come associazione per rappresentare Viterbo, il Lazio e l’Italia. Sinceramente trovo questo assurdo, visto anche i finanziamenti ricevuti da altri per cose meno importanti, che dei privati debbano con le loro forze rappresentare il loro territorio in un momento così importante. Per il 2010 le parole del nuovo assessore provinciale Fraticelli mi fanno sperare che le cose cambieranno. Dopo tutto stiamo portando la Tuscia da protagonista a New York e questa è un occasione da non perdere per tutti. Specialmente per il rilancio turistico del viterbese.”
Durante la settimana a New York il Tuscia in Jazz presenterà anche la propria etichetta discografica, oggi distribuita nel mondo attraverso Itunes, e le nuove produzioni discografiche del 2010 tra cui: Dave Liebman meet Domenico Sanna Trio e Eddie Gomez Trio.
Il 7 ottobre alle ore 18 presso il Jolly Hotel di Manhattan sulla Madison Avenue di terrà la conferenza stampa di presentazione dell’Italian Jazz Days ed il Tuscia in Jazz sarà li a rappresentare l’Italia e Viterbo.