“I diritti umani per l’Italia”: questo il tema dibattuto sabato scorso alla Fiera di Padova in occasione del 25° seminario della Tavola della pace, nel corso del coordinamento enti locali per la pace. Nel 2008 si celebrano infatti il 60° anniversario della dichiarazione universale dei diritti umani, il 60° della costituzione della Repubblica italiana, ricorre inoltre l’anno europeo per il dialogo interculturale.
E la Provincia di Viterbo ha voluto prendere parte all’iniziativa, con la presenza dell’assessore alla Pace e alle Politiche sociali, Giuseppe Picchiarelli, che ha potuto anche avviare i primi contatti per una collaborazione con Libera, l’associazione di don Luigi Ciotti contro le mafie.
Il via alla giornata con la proiezione di un documentario sulla marcia Perugina -Assisi, poi il confronto tra i presenti su come radicare meglio un concetto così importante nella società civile. Infine, i gruppi di lavoro su “Giovani per i diritti umani”, “La mia scuola per la pace”, “Manifestazione nazionale per un’informazione e la cultura di pace”, “Le città per la pace e i diritti umani” (quello cui ha partecipato la Provincia) e “Contro la guerra, per il diritto alla pace”.
“Ciò che abbiamo fatto presente – dice Picchiarelli – è la necessità di un impegno forte nella scuola e della scuola, luogo ideale di formazione delle coscienze e per la diffusione di una cultura di pace e nonviolenta”. Un discorso che vale anche e soprattutto a Viterbo, alla luce dei recenti fatti di cronaca.
Durante il suo intervento l’assessore ha infatti raccontato ai presenti gli episodi di bullismo, l’ultimo dei quali ha visto protagonisti alcuni ragazzi che hanno dato fuoco ai capelli di un coetaneo, con le indagini che oggi stanno vagliando anche la pista della matrice nazifascista.
“E’ anche per questo – continua Picchiarelli – che abbiamo chiesto formalmente che la prossima riunione del coordinamento enti locali per la pace si tenga proprio a Viterbo, poiché qui c’è grande bisogno di una cultura di pace per le nuove generazioni”.
All’iniziativa di Padova era presente anche Libera, l’associazione che fa capo a don Luigi Ciotti e che si batte contro le mafie. “Da entrambe le parti è stata espressa la volontà di fare qualcosa insieme nel nostro territorio. Il capoluogo è tra le città che ha registrato il maggior incremento di infiltrazioni della malavita organizzata, sono stati quindi presi contatti con Libera per lavorare insieme e radicare anche da noi l’associazione di don Ciotti. Abbiamo infine concordato sull’opportunità di stabilire un rapporto duraturo – conclude Picchiarelli - proprio alla luce dei sempre più diffusi dati di infiltrazioni della criminalità organizzata nella nostra provincia. Cosa che dobbiamo e vogliamo contrastare: anche questi, infatti, sono diritti umani”.
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