Anche quest’anno ricorre la giornata della memoria per le vittime di Capaci, a 18 anni dalla strage, che vide la morte di Giovanni Falcone, della moglie, Francesca Morbillo e degli agenti della scorta del magistrato.
Fitto il calendario degli appuntamenti all’insegna della memoria, che vede il coinvolgimento delle istituzioni e soprattutto di tanti giovani impegnati in numerose attività.
L’avvio ufficiale della giornata è stato dato ieri dall’arrivo, alle 8,00, delle navi della legalità al porto di Palermo, denominate Giovanni e Paolo, rispettivamente partite da Civitavecchia e Napoli, con a bordo migliaia di studenti provenienti da tutta Italia accompagnati dal procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso.
Il culmine della giornata della memoria è stato, come ogni anno, l’incontro tra le istituzioni e i giovani nell’aula bunker dell’Ucciardone. Ha partecipato, oltre a 2.500 giovani, il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, i ministri dell'Interno e della Giustizia, Roberto Maroni e Angelino Alfano, il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso e il procuratore di Palermo, Francesco Messineo. “
Non solo la mafia aveva interesse a eliminare Giovanni Falcone - ha affermato Piero Grasso - lui non voleva combattere la mafia e l'illegalità a metà, le voleva eliminare dalle fondamenta. Voleva tagliare le relazioni tra la mafia e gli altri poteri. E su questo le indagini sono ancora attuali. Falcone era il nemico numero uno della mafia, ma era inviso anche a tanti centri di interesse. Era un personaggio scomodo per il suo impegno per il recupero della legalità che urtava gli interessi di troppa gente", ha continuato Grasso. "Falcone e Borsellino - ha aggiunto - sono i miti, i punti di riferimento che mi aiutano nei momenti di sconforto. Falcone non si sarebbe accontentato di ridimensionare la mafia, ma voleva aggredire la specificità che rende la mafia un soggetto che partecipa al potere anche con le sue relazioni esterne".
Il convegno, intitolato “Un patto per la legalita”’ è stato organizzato dalla fondazione Falcone, dalla sorella del giudice assassinato dalla mafia, Maria Falcone.
Tra le tante iniziative, ne segnaliamo una curiosa della Coldiretti, che presente con uno stand in piazza Magione ha offerto succo d’arancia ai bambini presenti nella giornata della legalità. “Una spremuta di mille chili di agrumi siciliani per spiegare agli scolari l’importanza di mangiare prodotti che vengono seminati e raccolti nell’isola, dove sostenere l’agricoltura significa innescare un volano che può offrire lavoro e quindi garanzie di legalità”.
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