Ultime notizie Tuscia, crisi Provincia di Viterbo, lettera - La drammaticamente divertente situazione in cui si è venuta a trovare la maggioranza che “dovrebbe” amministrare la provincia di Viterbo nei prossimi anni mi spinge a consigliare al dimissionario neo presidente Meroi una ripassata ( oppure una lettura se non lo ha mai fatto) del fantomatico Manuale Cencelli, pamphlet che invece i suoi attuali compagni di viaggio ex post e neo democristiani dell’UDC e non solo, conoscono perfettamente.
Infatti proprio su quel testo gli infallibili “cacciatori di poltrone” dell’ex Balena Bianca si sono formati ed alle cui indicazioni amano attenersi fedelmente a prescindere da contenuti programmi ed elettori.
Al Presidente Meroi il quale, lo ricordiamo, senza tenere in alcuna considerazione programmi e contenuti, aveva addirittura firmato ben due liste una in compagnia dell’UDC ed una senza, scatenando l’incredulità degli elettori, nonché le ire del suo partito, il PDL, le vicissitudini pre elettorali non hanno evidentemente portato consiglio.
Ed infatti oggi si ritrova a fare i conti, (e sì proprio i conti quelli veri calcolatrice alla mano) con quella formula algebrico-deterministica per regolare la spartizione delle cariche pubbliche in base al peso elettorale di ogni singolo partito o corrente politica che, inventata dal funzionario DC Massimiliano Cencelli alla fine degli anni ’60, funge ancora oggi, per i “democristiani” da "norma regolatrice", in modo che nessuno possa “recriminare”, secondo valori fissi in base ai quali le cariche assegnabili sono soppesate qualitativamente (non sappiamo ad esempio se un presidente dell’assemblea valga 1 o 2 assessori e mezzo).
Tale metodo “patrimonio” della cosiddetta prima repubblica italiana è custodito gelosamente da quei partiti e dagli esponenti degli stessi che ancora oggi si ispirano a quel sistema ed a quelle logiche di governo delle istituzioni che hanno imperversato in Italia fino ai primi anni novanta e che, sbagliando, credevamo di esserci lasciati alle spalle anche con l’avvento del pur “zoppo” bipolarismo.
Tali formazioni tutte rigorosamente come detto ex post o neo democristiane alla prima occasione utile non perdono occasione invece per ricordarlo a noi elettori, tenendo a precisare che ciò che conta, una volta incassato il consenso elettorale, non sono i contenuti ma le poltrone, al punto che il Presidente dimissionario Meroi pubblicamente esclama “…senza accordo politico tutti a casa ….” , e noi poveri ingenui che pensavamo che glia accordi politici si facessero prima delle elezioni sui programmi da presentare agli elettori.
Arrivati a questo punto è di tutta evidenza come i problemi che attanagliano il centro destra non risiedano nel PDL o nell’UDC ma molto più semplicemente in un modo di fare politica assolutamente distinto e distante dai problemi del territorio e dagli elettori (che sono visti solo come “necessari” ad ottenere quel consenso necessario alla spartizione del potere), modello al quale il PD e le opposizioni in generale dovrebbero (spesso non vi riescono) opporre una diverso modo di fare basato sui contenuti e sui programmi e soprattutto sul rispetto delle persone che non devono essere considerate come per il centro destra “elettori”-numeri, ma invece soggetti portatori di interessi e aspettative nonché di problemi che necessitano di essere risolti dalle istituzioni.
Forse il Presidente Meroi riuscirà alla fine nell’impresa di mettere in piedi una giunta da “manuale” , di certo in quel “manuale “ non vi sono scritti problemi ed aspettative dei cittadini della Tuscia.
Avv Giacomo Barelli
- Uno Notizie Tuscia - ultime news Viterbo -