Il destino dei nomi gioca alle volte degli scherzi, così accade che a via della Pace, a Vibo Valentia, arriva un bel gruppo di Carabinieri e la Forestale con tanto di guardie cinofile, sembra una ventina, a fare visita ad un circo, il "Mavilla", al suo tendone e a quello che contiene tra corpi addormentati o sopiti: tutti in piedi per l'ispezione. E trovano gli animali, quelli che fanno ridere e meravigliare, sei di origine indiana che si nascondevano tra baracche e roulotte. Nel camion del cibo per le bestie, tra materassi coperti di sudiciume, insetti e rifiuti, uno degli inservienti indiani in grado di non fare versi ma parlare l'italiano, ha spiegato che da 2 anni, lui e gli altri cinque, vivono lì, si svegliano alle 6, smontano e rimontano il circo, curano le "bestie", comprese le tigri, e sistemano i posti per lo "spettacolo". Alle 24 vanno a dormire, sognando i loro 150 euro fine mese compresa la protezione della Specie Clandestina, sotto la cupola del tendone.
Mavilla, il proprietario 53enne di Reggio Calabria, non nuovo alle forze dell'ordine per questa cura dello spettacolo circense, è stato denunciato per favoreggiamento della permanenza di immigrati clandestini sul territorio nazionale ed assunzione di lavoratori in nero, è stato trasferito presso il carcere di Vibo Valentia e multato per diverse migliaia di euro, in quanto privo, totalmente, di qualsiasi tipo di autorizzazione sanitaria al trasporto degli animali sui camion e smaltimento delle tonnellate di rifiuti che mensilmente producevano e sparivano per incanto. Scatteranno gli obblighi delle procedure per la concessione delle autorizzazioni sanitarie. I sei, saranno espulsi in quanto clandestin i e rimpatriati in India, dove forse, mascherati da vacche, gli verranno riconosciuti dei diritti di esistenza. Uno di loro, era già morto nel Lazio, un incidente sul lavoro, di percorso. Lo spettacolo continua.
Doriana Goracci
Commenti |
||
nessun commento... |