In 15 giorni 77 manifestazioni. Tra celebranda (rievocazione degli antichi fasti di Orte), mirabilia (spettacoli), culturalia (convegni) e cibaria (appuntamenti enogastronomici) riparte da domenica 31 agosto a domenica 14 settembre
“Una manifestazione molto particolare – l’ha definita il presidente Mazzoli – frutto di un lavoro straordinario di un’intera comunità. Quello che più salta agli occhi partecipando all’evento è che le quasi 500 persone direttamente protagoniste di rievocazioni e spettacoli non partecipano a una rappresentazione ma si calano pienamente nel loro ruolo, personificando una cultura che viene da secoli addietro. un appuntamento che merita di essere visitato, conosciuto e apprezzato, anche perché le sue basi risiedono in un lavoro di ricostruzione della memoria condivisa, che aiuta a lavorare anche per il futuro del territorio”.
“Si tratta – ha spiegato l’assessore Trappolini – non di manifestazioni estemporanee ma frutto di una documentazione copiosa e di studi storici che ne fanno un ottimo veicoli di promozione dell’identità. Un evento plurale e di grande qualità, in cui la competizione tra contrade si realizza in maniera vitale. Importante, poi, che nell’ambito del calendario ci siano iniziative dedicate al fiume Tevere, di cui troppo spesso si dimentica il corso che attraversa anche il Viterbese. Credo che tutto quello che si fa a Orte vada potenziato anche perché questa città è uno snodo importante per lo sviluppo della Tuscia intera”.
A prendere la parola, anche il vicesindaco di Orte. “L’Ottava medievale – ha affermato Picchiarelli – è sinonimo della vocazione storica consolidatasi nei secoli nel territorio di Orte, ma è anche una risorsa per tutta
“Una festa di antica tradizione – ha dichiarato il rettore Zuppante – che tramanda nei secoli un messaggio oggi più vivo che mai”. Soddisfatto anche Basili: “Il nostro scopo – ha detto il segretario dell’ente – è rivisitare le nostre radici storiche per poterle utilizzare guardando al futuro”.
Un po’ di numeri: sette taverne per gustare i piatti tipici per un totale di mille posti, 50 le persone impegnate per ciascuna cantina, centinaia gli ortani coinvolti e migliaia i visitatori anche dall’estero.
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