Vancouver 2010, ultime notizie giochi olimpici Vancouver, Olimpiadi Invernali e premio Far Play - Alle 18.00 di venerdì 12 febbraio (ora della Columbia Britannica, corrispondente in Italia alle ore 3 del mattino di sabato 13) si svolgerà a Vancouver (BC Place, 50.000 spettatori) la Cerimonia di apertura dei Giochi della XXI Olimpiade d’inverno. L’Italia sarà rappresentata da 109 atleti e le gare godranno di grossa copertura televisiva, sia sul fronte RAI (in chiaro) che su quello SKY (completa ed in alta definizione).
Alla vigilia dell’ormai biennale appuntamento con le gare che si disputano nel nome e nel segno di Olimpia è doveroso ricordare che il Premio Fair Play, istituito dal CIO e denominato “Coppa Pierre de Coubertin”, venne per la prima volta assegnato proprio ad un Italiano, esemplare campione dello sport bianco.
Si trattava di Eugenio Monti (*), 11 volte iridato e per sei volte sul podio olimpico nel bob.
Il riconoscimento gli fu attribuito per un episodio verificatosi durante i Giochi Olimpici di Innsbruck del 1964. Il “ rosso volante” è un promettente sciatore ma la sua carriera è spezzata da un grave incidente. Passa al bob e brilla sia in quello a due che in quello a quattro. Argento nelle due specialità ai Giochi di Cortina del 1956 conquista due bronzi nel 1964.
Qui durante la gara del bob a due l’equipaggio inglese, composto da Antony Nash e da Robin Dixon, sarebbe impossibilitato a disputare l’ultima discesa per la rottura di un bullone. Ci pensa Monti, che ha già ultimato la sua gara e che ne smonta uno dal suo bob. Gli inglesi vincono la medaglia d’oro ed Eugenio Monti commenta: “ Nash ha vinto non perché io gli ho dato il bullone; ha vinto perché è andato più veloce”.
Il premio fair play gli sarà consegnato l’anno successivo nella sede parigina dell’UNESCO e la vera rivalsa giunge ai Giochi di Grenoble, con una doppia medaglia d’oro, nel “bob a due” con Luciano De Paolis e nel “bob a quattro” con lo stesso De Paolis, Roberto Zandonella e Mario Armano.
E’ doveroso ricordare che il fair play fu incluso fra i principi fondamentali della Carta Olimpica dallo stesso de Coubertin e che sin dalla prima edizione dei Giochi improntò il comportamento di molti atleti. Esemplare fu il gesto del ciclista francese Leon Flameng che nella gara dei 100 chilometri attese il greco George Kolettis a cui si era rotta una ruota.
Sempre ad Atene 1896 l’americano Robert Garrett fu iniziato ai segreti del lancio del disco da un atleta greco: così vinse un’altra medaglia d’oro dopo quella del lancio del peso.
“Cose d’altri tempi!” potrebbero obiettare i contemporanei. Siamo invece certi che, prima della fine dei Giochi olimpici di Vancouver, avremo qualcosa di bello da raccontarvi anche dei giorni nostri.
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