Alfio Pannega, anni 85 una bandiera di Viterbo sa ancora intrattenere gli studenti con le sue declamazioni, così l’ha di nuovo fatto qualche giorno addietro nelle sale comunali di fronte ai giovani della scuola media recitando alcuni brani della Divina Commedia. C’era una palpabile e visibile commozione di fronte a questo vecchietto ancor vigoroso seppur sopraffatto dagli acciacchi di una vita stemperata dal lavoro e rimarcata da stenti; dal fisico anchilosato con la testa ricurva sulla spalla destra ed appoggiato ad un bastone, così si presenta Alfio, sostenuto sempre da un paio di giovani al suo fianco.
Ha ricevuto applausi a non finire dalla studentesca attenta ad ogni particolare in quella viva irrepetibile cornice dove faceva spicco la figura di Alfio che declamava… Come Gesù nel tempio in mezzo ai dottori, qualcuno l’avrà pensato, una similitudine come in un affresco ove l’umiltà , la povertà, gli acciacchi la senilità fanno una resa di conti nel palazzo dell’imperatore per un raffronto che nessuno l’ ha deciso ma che è avvenuto con la presenza di un “fiore di gioventù” nel segno del destino! Commozione e immensa commiserazione avrà pervaso di sicuro gli animi di quei giovani. I giovani sono puri generosi altruisti compassionevoli capiscono i drammi e le miserie umane così come conoscono le ingiustizie che regnano nella società spesso per i comportamenti che avvengono nei palazzi del potere. Davanti ad Alfio s’è presentato a riceverlo, non come un imperatore ma nell’esercizio della sua funzione il sindaco Marini con l’assessore Guerriero per la consegna di una targa onorifica. E’ stato in questa circostanza che l’Alfio alfiere ha raggiunto il picco della magnificenza, della declamazione e dell’estremo altruismo. La sua sensibilità immensa verso i suoi discepoli, così ci piace chiamarli e nella realtà lo sono, vivono tutti insieme come fosse un “Ashram”, ha commosso i presenti.
Alfio Pannega ha capito dalla “Travagliata e poetica vita” che …“ questa Esistenza… è una Famiglia”; e la sua luce riempie i cuori di quel “Centro”. .. che ha trasceso l’emarginazione e la negletta ipocrisia di qualche voce stonata.
Sì, senza saperlo, la città di Viterbo conta nel suo territorio un centro di spiritualità come accade nell’oriente. E’ quel Centro Sociale Autogestito di Castel d’Asso, confinato in piena campagna; per riparo un ex fienile trasformato in un ampio capannone dalle pareti rivestite di tufi grezzi. Caldo d’estate e freddo d’inverno è per fisici spartani ma non più per Alfio, alquanto segnato dalle umide e fredde stamberghe in cui ha vissuto. In compenso c’è tanto calore umano a tanta fratellanza; tutti laici quei giovani sotto la guida spirituale di Alfio; farebbero invidia ad un convento di Francescani. Nei conventi francescani sembra non vigere più l’ospitalità per il casuale viandante, ma in quel luogo al contrario l’accoglienza è sacra e praticata. L’abbiamo visto per i festeggiamenti del prof. Osvaldo Ercoli avvenuti laggiù; abbiamo ammirato la loro creatività in opere e quadri vari ed altri lavori artistici tutti opera di quelli amati confratelli. L’abbiamo constatato in quella parca mensa con i cibi e le genuinità preparate per gli ospiti. Sembrava in tal frangente di vedere in Alfio Gesù tra i suoi amati apostoli.
Chi sa quali pensieri al sindaco Marini saranno volati per la sua testa nel vedere Alfio nel momento del “gran rifiuto”; di sicuro avrà capito una lezione di “intelligenza” e di estremo altruismo venuto da un personaggio della strada. Fosse stato presente Michelangelo, questi al cospetto di Alfio l’avrebbe ispirato ed immortalato con una altra nuova “Pietà”.
Ma a quella targa preparatagli dal comune di Viterbo Alfio al momento culminante della cerimonia, con la garbata e toccante risposta rivolta al sindaco ed all’assessore Guerriero ha pateticamente ringraziato e dignitosamente risposto: “ La lascio qui, la verrò a prendere quando mi darete una casetta per stare vicino ai miei amici del centro sociale”! Una dignitosa risposta che di sicuro ha colto di sorpresa il re ed il suo visir: li ha denudati entrambi! Un fatto senza precedenti. Quei giovani astanti hanno assistito ad una lezione di vita, si saranno commossi per quelle scene da libro “Cuore”, le racconteranno ai loro nipoti!
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