La Macchina di Santa Rosa è pronta.
L'emozione comincia ad essere palese sui volti e nelle parole dei protagonisti.
Il presidente del Sodalizio dei Facchini, Capoccioni, il Capo Facchino, Rossi, il costruttore di Ali di Luce, Contardo Cesarini.
A stento riescono a nascondere una tensione e una adrenalina che aumentano di giorno in giorno.
"Viviamo con grande e crescente attesa questi pochi giorni che ci separano dal trasporto" - ripetono tutti.
Una Macchina che avrà poche novità rispetto allo scorso anno.
La più importante rimane il ritorno al colore più giallino dato dalle pellicole che, invece, lo scorso anno non erano state utilizzate, dando ad Ali di Luci un aspetto più chiaro e tendente all'argento.
Ma se dunque la Macchina non avrà grossi sconvolgimenti di look, le novità che contraddistingueranno questa edizione dalla precedente sono diverse.
La prima è quella che prevede uno spazio di sicurezza dietro e davanti ad Ali di Luce pari a 40 metri, entro il quale nessuno potrà stare, eccezion fatta ovviamente per gli addetti al trasporto.
Un'altra novità rispetto all'anno scorso (trattasi in realtà di un ritorno al passato) è rappresentato dal ripristino delle tribune lungo il percorso, con l'obiettivo evidente di ammortizzare alcune spese attraverso la loro vendita.
Poi c'è l'ufficialità che alcune "girate" della Macchina saranno dedicate a tre Facchini deceduti durante l’anno: Pisacreta, Miralli e Del Ciuco, e ai 50 anni dell'Avis e ai trenta del Sodalizio.
Stando alle ultime notizie, sembrano confermate le presenze di Berlusconi e Marrazzo.
Novità anche nella squadra dei Facchini che vedrà l'esordio di ben 12 nuovi elementi.
Un altro dato: per una serie di circostanze, saranno ben 35 i Facchini che per la prima volta si troveranno realmente sotto la Macchina.
Insomma, esordi ed emozioni a non finire.
E fin qui le cose che renderanno più appetitoso ed eccitante l'appuntamento tradizionale del 3 settembre.
Poi spazio alle domande da parte della stampa, e la musica cambia.
L'eccitazione e l'emozione lasciano spazio alle polemiche, quando non addirittura alla rabbia.
Si contestano i 40 metri che separano gli operatori dai protagonisti del trasporto.
"Cosa riusciamo a riprendere da quaranta metri - osserva un giornalista intervenuto - tanta vale rimanere a casa".
"Perchè non selezionare e ridurre il numero degli accrediti concessi? - viene proposto - almeno quelli ammessi potrebbero fare un lavoro dignitoso".
Interviene il sindaco Marini che dice "saranno ammessi solo chi rientra nei parametri previsti".
C'è poi la polemica che riguarda le poltrone.
Chi gestisce gli incassi?
Capoccioni spiega che si tratta di un modo per ammortizzare la scarsa disponibilità economica che contraddistingue l'edizione 2008, ma qualcuno, forse sull'onda di quanto successo di recente su altri fronti, storce un po' la bocca circa una questione difficile da rendere del tutto trasparente.
Polemiche anche sul versante "girate" dedicate.
Si chiede: come mai non si è voluto fare una dedica speciale anche a personaggi recentemente scomparsi del calibro di Cardoni, Ginebri e Rosati, così come era stato opportunamente suggerito tempo addietro dallo stesso sindaco Marini?
Ancora una volta, tenta di togliere le castagne dal fuoco il Presidente del Sodalizio, Capoccioni, che dice: "Si tratta di un atto simbolico, ognuno di noi può dedicare le girate a chi più preferisce. Io, per esempio, ho sempre dedicato le girate ai miei cari defunti, ed ognuno è libero di fare lo stesso."
Ma la tensione è anche all'interno della squadra.
E' lo stesso ex Facchino nonchè ideatore di Ali di Luce, Raffaele Ascenzi, a polemizzare sulla scelta di tenere al di là del cordone di sicurezza proprio tutti coloro che non sono addetti al trasporto... "ideatore e costruttori inclusi?" - si chiede Ascenzi - "spero ci sia stata un'imcomprensione di fondo che verrà presto chiarita e risolta positivamente."
Ma nessuno risponde tra i presenti, e cala un'atmosfera pesante che l'intervento timido di Mecarini incrementa ulteriormente.
"Se vi vestite da addetto al trasporto”, dice Mecarini.
Ascenzi si limita a poche battute di commento che palesano un evidente disaccordo al riguardo, poi con grande diplomazia si impone saggiamente di chiudere la discussione e passare il microfono.
di Cristiano De Amicis
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