Radiologia a Belcolle: oltre 119mila prestazioni eseguite nel 2009
A seguito di alcuni articoli pubblicati in data odierna, martedì 19 gennaio 2010, su diversi quotidiani locali, la direzione strategica intende comunicare i dati relativi all’attività espletata nel 2009 dall’Unità operativa complessa di Radiologia dell’ospedale Belcolle. L’obiettivo è quello di fornire alcuni spunti informativi circa il problema delle liste d’attesa che, per buona parte e non solo nella provincia di Viterbo, è legato a un anomalo rapporto che intercorre tra domanda ed offerta.
Ecco i numeri, nudi e crudi. Nel 2009, l’Unità di Radiologia viterbese ha effettuato 119.082 prestazioni. Di queste 34.589 (pari al 29%) hanno riguardato i pazienti provenienti dal Pronto soccorso, 23.634 (20%) sono state erogate per i ricoverati, 59.634 (50%) sono state effettuate per pazienti ambulatoriali, mentre 1.279 (1%) sono state le prestazioni in libera professione. Sono numeri importanti che testimoniano l’enorme mole di lavoro effettuata dai professionisti dell’ospedale viterbese.
Relativamente all’attività della risonanza magnetica ad alto campo, quella sulla quale esistono i tempi di attesa più lunghi, attualmente vengono effettuate 11 sedute diagnostiche da sei ore ciascuna a settimana, di cui 5 riservate a pazienti ricoverati, 2 a pazienti ambulatoriali con richiesta urgente, 4 sedute per pazienti ambulatoriali gestite dal Cup (Centro unico di prenotazione).
Nel 2009 sono state erogate 5307 prestazioni di risonanza magnetica ad alto campo.
Questo esame diagnostico è l’unico presente sul territorio della provincia di Viterbo e soddisfa, oltre alle richieste relative ai pazienti ricoverati a Belcolle, anche quelle provenienti dagli altri ospedali del territorio della Tuscia e le richieste ambulatoriali (urgenti e non). Con l’entrata in vigore del Recup regionale, poi, la risonanza magnetica ad alto campo di Belcolle serve anche pazienti provenienti da altre province, compresa quella di Roma. Detto tutto ciò, occorre aggiungere che i tempi di attesa per i ricoverati che hanno necessità di questo esame sono di 24 ore, mentre per le urgenze ambulatoriali segnalate dai medici di medicina generale i tempi di attesa sono di 7 giorni.
“Dati alla mano, dunque – afferma il direttore dell’Unità operativa di Radiologia di Belcolle, Enrico Pofi -, è necessario fare una riflessione approfondita sulle liste d’attesa che vada oltre la semplice considerazione delle stesse come fattore da inserire frettolosamente nella categoria dei disservizi propri della sanità pubblica. Negli anni passati si è cercato di ridurre i tempi di attesa aumentando l’offerta, ma questo, come è avvenuto nei paesi industrializzati, ha comportato un aumento dei costi e una non diminuzione dei tempi stessi. Anzi, semmai, è avvenuto il contrario. Il problema, quindi, è complesso e di non facile risoluzione e dovrebbe essere affrontato agendo sulla domanda, nel tentativo di migliorare la appropriatezza prescrittiva. Parte degli accertamenti diagnostici effettuati, infatti, potrebbero essere evitati in quanto non appropriati. La European commission referral guidelines for imagin radiation protection, ente di riferimento europeo su tale problematica, ha recentemente comunicato che circa il 30 – 50% degli esami erogati di diagnostica per immagini è inutile o, comunque, eccessivo rispetto alle diagnosi e alla terapia”.
Su questo versante la Ausl di Viterbo sta, da tempo, collaborando con i medici di medicina generale i quali rappresentano un anello della catena determinante affinché i tempi di attesa possano essere ridotti drasticamente e i cittadini non si sottopongano ad esami non necessari.
- Uno Notizi Tuscia - Viterbo -