Viterbo, convegno dell'IDV: aeroporto, ferrovie e strade nella Tuscia - L'IdV di Viterbo e provincia ha presentato ieri nella sede di via del Pavone, 77 a Viterbo (di fronte al cinema Metropolitan) il suo programma elettorale per quanto concerne il sistema dei trasporti e delle infrastrutture chiamando a discuterne il mondo dell'associazionismo e dell'università.
Dopo il saluto di Rita Capponi, coordinatrice provinciale del partito di Di Pietro, è stata la volta di Giuseppe Anelli, presidente dell'IdV locale. "L'IdV viterbese non vuole semplicemente dire no alla sola idea, malsana, dell'aeroporto in un'area fragile e bellissima ma vuole dire sì ad un progetto diverso di progresso del territorio, basato su di un ammodernamento del trasporto ferroviario, che stimoli l'uso di mezzi pubblici finalmente efficienti, e sul completamento di strade nevralgiche, ad oggi trascurate ed insicure".
Di seguito Federico Chiovelli, ingegnere dell'Atac di Roma e responsabile trasporti dell'IdV Viterbo, ha voluto evidenziare come negli ultimi decenni la mancanza di investimenti nelle infrastrutture - "basti pensare - ha affermato - che i chilometri dell'attuale linea ferroviaria sono gli stessi che nel 1913, impedendo alla Tuscia di accorciare le distanze con la Capitale, esponendola fatalmente ad una diffusa mancanza di sviluppo. In particolare - ha proseguito Chiovelli - proprio dalla programmazione di una rete ferroviaria finalmente efficiente (grandemente già esistente ma in stato di abbandono progettuale) deriverebbe un oggettivo beneficio per tutta l'economia viterbese (lavoro, turismo, università, ecc.).
Tutto ciò risponde ad un principio condiviso dall'IdV nazionale che mira a realizzate opere in armonia con il territorio. Si tratta di dare concretezza ad un obiettivo di sostenibilità dei collegamenti. Fondamenta solide di cui ha veramente bisogno la Tuscia per poter iniziare un rilancio economico, culturale e turistico della Provincia".
"Un aeroporto 'low cost' è per definizione un impianto destinato ad erogare un esiguo livello di servizi utilizzando un basso livello occupazionale e richiamando oltretutto una tipologia di clientela non finalizzata alla città ed estremamente parsimoniosa -ha commentato Carlo Galiotto, comandante di voli intercontinentali e responsabile nazionale del trasporto aereo di IdV. Un tale investimento è destinato a gravare sui conti pubblici e su tutta la comunità ancor più di quanto non stia giá avvenendo per la maggioranza degli aeroporti civili italiani". "Viterbo non può far proprio il problema del traffico low cost di Ciampino la cui soluzione è solo quella dell'hub di Fiumicino su cui occorre intervenire non già costruendo nuove piste ma modificandone i criteri di gestione. Viterbo avrebbe un suo vero aeroporto a 45 minuti di treno collegandola a Fiumicino attraverso l'esistente rete ferroviaria con la realizzazione di due semplici bretelle rispettivamente di 20 km l'una e di 1800 metri l'altra".
Dopo Galiotto, è stata la volta di Raffaele Saladino, docente presso l'Università della Tuscia e presidente comitato programma IdV che si è soffermato sull'inquinamento ambientale associato al trasporto aereo con particolare riferimento alle forme di inquinamento primario, secondario e misto. In particolare il professore ha evidenziato il grave rischio della popolazione costretta a vivere nelle vicinanze dell'aeroporto, soggetta ad un significativo aumento della concentrazione di amianto, di micro- e nano-polveri, così come di ozono e di ossidi di azoto e carbonio. "In questo scenario -ha affermato Saladino- l'incidenza di gravi patologie quali i processi infiammatori delle mucose, della gola e dei polmoni, l'asbestosi e forme di carcinoma maligne, aumentano in modo statisticamente rilevante. L'attivazione di nuove strutture aeroportuali deve essere assolutamente limitata all'essenziale, è del tutto insensato pensare ad un aeroporto in prossimità della città di Viterbo".
Sempre da un docente universitario, il prof. Pasquale Mosesso, l'intervento successivo che ha approfondito il danno alla salute pubblica dovuto alla significativa formazione delle micro- e nano-polveri associata alla attività aeroportuale. Dopo aver dato definizione delle principali caratteristiche chimico-fisiche delle polveri, il prof. Mosesso ha mostrato come le polveri più sottili siano in grado di penetrare facilmente nell'organismo e di danneggiare le cellule arrivando ad interagire con il materiale genetico in modo del tutto irreversibile.
Presente all'incontro anche Antonella Litta, presidente del comitato Coipiediperterra, che si oppone alla realizzazione del mega-aeroporto di Viterbo e persegue la riduzione del traffico aereo. La dottoressa ha parlato dei danni che l'aeroporto comporterebbe, sia alla salute dei cittadini (polveri sottili, inquinamento acustico), sia al patrimonio storico-archeologico di Viterbo (Bulicame), sia al termalismo.
"In particolare - ha affermato la Litta - ad essere maggiormente colpiti sarebbero soprattutto i bambini che, per esempio, nel caso dell'inquinamento acustico, oltre alla ipertensione e ai disturbi del sonno presenterebbero disturbi della memoria e problemi allo sviluppo cognitivo".
Infine, l'intervento di Paolo Pepponi in rappresentanza del comitato agricoltori che si oppone all'aeroporto.
"La sua realizzazione - ha affermato - rappresenterebbe un duro colpo per la nostra attività. I nostri terreni verrebbero di fatto resi inutilizzabili dalla costruzione del sistema viario mentre i nostri prodotti risulterebbero di fatto inquinati". Presenti alla riunione anche rappresentanti del comitato pendolari. I vari interventi potranno presto essere rivisti sul sito www.italiadeivaloriviterbo.it e su youtube.
foto a da sx Federico Chiovelli e Giuseppe Anelli
foto b: da sx i professori Saladino e Mosesso
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